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Scontro in Forza Italia, Toti attacca Bondi e Repetti per la loro uscita dal partito: “Se vanno via devono dimettersi anche da parlamentari”

Scontro in Forza Italia, Toti attacca Bondi e Repetti per la loro uscita dal partito: “Se vanno via devono dimettersi anche da parlamentari”

Dopo gli addii, ripartono le polemiche. All’indomani dell’abbandono di Forza Italia da parte di Sandro Bondi e Manuela Repetti, a scagliarsi contro i due è Giovanni Toti, consigliere politico di Fi che a La Telefonata di Belpietro su Canale 5 dichiara: “Bondi e Repetti sono stati votati con il simbolo Forza Italia-Berlusconi presidente, se lasciano il partito dovrebbero dimettersi anche da parlamentari”. Poi, qualche minuto più tardi, intervenendo ad Agorà, ha continuato: “Cambiare casacca già di per sé non è onorevole, se uno lo fa, dovrebbe dimettersi anche da rappresentate parlamentare della gente che lo ha votato per fare quello. Mi risulta più disdicevole se viene fatto dando lezioni di moralità, di etica e di politica. Questo lo trovo al di là del bene e del male. Se uno non si trova più in un partito, può non avere il coraggio di dimettersi da parlamentare, io giustifico tutto. L’uomo è fragile di natura. Ma che mi diano anche lezioni di vita mi sembra eccessivo”.

Immediata la replica della Repetti a Toti: “All’onorevole Toti che dice, riferendosi a me e al senatori Bondi che ci siamo dimessi da Fi per passare al gruppo misto, che per coerenza dovremmo dimetterci da senatori, vorrei far comprendere la totale illogicità delle sue parole con queste precisazioni: non mi pare di averlo sentito fare le stesse considerazioni quando più di 60 parlamentari sono usciti da Forza Italia prima di noi per formare un altro gruppo che lo stesso Toti rincorre tutt’oggi per fare alleanze”. E ancora: “Mi pare chiaro che in Fi ci siano problemi oggettivi con faide interne e regolamenti di conti, di cui Toti fa parte, mentre noi, proprio per l’affetto che nutriamo per il presidente Silvio Berlusconi, non vogliamo parteciparvi; infine, mi sento assolutamente coerente col mandato degli elettori proprio uscendo da un partito che è profondamente cambiato rispetto agli ideali a cui si è ispirato”.