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Elezioni regionali, Lega e FI trovano un accordo, Salvini: “Se gli alleati ci chiedono di fare un passo indietro per vincere, lo facciamo”

Elezioni regionali, Lega e FI trovano un accordo, Salvini: “Se gli alleati ci chiedono di fare un passo indietro per vincere, lo facciamo”

La pace è fatta. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno raggiunto l’accordo politico tra Lega Nord e Forza Italia per le prossime elezioni regionali del 31 maggio. Lo rende noto la stessa Forza Italia con una nota.

Si sblocca così la situazione: Forza Italia sosterrà il presidente uscente Luca Zaia in Veneto e la Lega sosterrà l’europarlamentare Giovanni Toti in Liguria. Queste erano le due caselle principali da definire. L’accordo riguarda anche la Campania, dove la lega non presenterà candidati, e l’Umbria, dove entrambi sosterranno Claudio Ricci, sindaco di Assisi. “Nelle altre regioni – si legge nella nota -Forza Italia e Lega si presenteranno indipendenti l’una dall’altra”.

“Se gli alleati ci chiedono di fare un passo indietro per vincere, lo facciamo”. Lo ha detto il segretario federale della lega Nord, Matteo Salvini, al termine di una riunione del Consiglio regionale ligure. E’ un accordo “per vincere nel Veneto, per giocarsela uniti in Liguria e nelle altre regioni la Lega va da sola”.

“Ci sacrifichiamo”, ha continuato Salvini riferendosi al candidato della Lega Edoardo Rixi, che è uscito dalla riunione insieme a lui e che ritirerà la sua candidatura. “Non ci sono scambi”, ha sottolineato Salvini, il quale ha aggiunto che Forza Italia si è detta convinta che la coalizione unita è vincente. Ai giornalisti che gli facevano notare che Toti non è ligure Salvini ha affermato che la candidata del centrosinistra in Liguria, Raffaella Paita “è ligure, ma ha fatto più danni lei di tanti non liguri”. Salvini ha detto che la Lega “punta a vincere e ad essere il primo partito. Puntiamo a raddoppiare i voti che abbiamo preso l’anno scorso”.

Ai giornalisti che gli chiedevano se fosse stato firmato l’accordo sulle regionali con Silvio Berlusconi Salvini ha replicato che “non servono le firme, basta una telefonata”.