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Strage migranti, sbarcano a Malta 24 salme e 28 superstiti dei 700 scomparsi. Renzi esclude il blocco navale, si teme un’altra tragedia a Rodi

Strage migranti, sbarcano a Malta 24 salme e 28 superstiti dei 700 scomparsi. Renzi esclude il blocco navale, si teme un’altra tragedia a Rodi

Nave Gregoretti della Guardia Costiera italiana è giunta a Malta, dove saranno sbarcate le 24 salme e i 28 superstiti del naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica nelle acque libiche dove avrebbero perso la vita almeno 700 persone.

Ue – Per discutere dell’emergenza migranti oggi si terrà una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri e degli Interni dell’Unione Europea alle 15, presso la sede del Consiglio a Lussemburgo. Tra gli altri sarà presente anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Renzi – “Quello che sta avvenendo nel Mediterraneo è molto più di un naufragio, siamo in presenza di un grave momento di crisi umanitaria che come tale va affrontato e gestito sulla base del diritto internazionale umanitario e che richiede una risposta solida di tutta la comunità internazionale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa congiunta con il premier maltese Joseph Muscat.

Prima della conferenza stampa, Renzi aveva parlato ai microfoni di Rtl 102.5: “Tutti gli italiani pensano che quando c’è un Paese come la Libia dove rischi che ti taglino la testa e quindi sei costretto a fuggire e muori in mare in quel modo, innanzitutto c’è il sentimento di cordoglio, di dolore, altrimenti di questa tragedia diamo solo l’aspetto statistico. Non stiamo parlando di numerini ma di persone. Questo è il primo punto. Rimaniamo umani, partiamo da questo. L’Italia – aggiunge Renzi – resta un Paese di civiltà”.

“La comunità internazionale non ha avuto una visione, una strategia sulla Libia” dopo la caduta di Gheddafi, ha detto il premier. Che ha fatto sapere poi come il governo italiano “chiederà al Consiglio europeo e all’Europa di affrontare il tema della Libia in modo più serio. Il mare è una brutta bestia e non si potrà mai militarizzarlo tutto. La gestione non può essere solo nel mare”, ha aggiunto il premier.

“Io ho chiesto che l’Europa giovedì, dopo aver fatto riunioni su tutto, anche sul pesce palla, dedichi un Consiglio europeo al problema dei migranti”.

Renzi dice no all’ipotesi del blocco navale: “Il blocco navale in acque internazionali significa far fare il taxi agli scafisti. Lo si dica a chi lo propone”. “Diverso il ragionamento -aggiunge il premier- se potessimo farlo in acque territoriali libiche. Ma ci vuole un accordo internazionale, e soprattutto un accordo con il governo libico, che tuttavia è diviso. O altrimenti dovremo dichiarare guerra, ma si può fare?”.

“In questo momento intervenire in Libia con forze internazionali in terra ferma è un rischio assolutamente eccessivo. Si parla di peace keeping, ma lì non c’è la pace”, ha concluso Renzi”.

Merkel – E’ chiaro a tutti nel governo tedesco che si deve fare qualcosa per prevenire ulteriori incidenti, per prevenire morti di massa nel Mediterraneo”. Ad affermarlo è Steffen Seibert, portavoce della cancelliera tedesca, Angela Merkel, secondo cui la Germania ed i suoi partner europei devono muoversi rapidamente per concordare nuove misure per scongiurare altre tragedie del genere. “Adesso dobbiamo muoverci molto rapidamente per concordare misure appropriate”, ha spiegato Seibert.

Lega – “Blocco navale, stop a partenze e basta arricchire scafisti e terroristi! Meno persone partono, meno muoiono”. Lo scrive in un tweet il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.

Blocco navale e campi profughi in Libia. Questa, per il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, la soluzione per fermare le tragedie in mare. A margine dell’inaugurazione del nuovo terminal 1 all’aeroporto varesino della Malpensa, commentando la tragedia avvenuta ieri nelle acque del Mediterraneo, con il ribaltamento di un barcone e la morte di oltre 700 migranti, il governatore spiega: “L’Unione europea e le Nazioni unite devono andare in Libia. Bisogna andare lì, fare lì i campi profughi e mettere le navi militari a dieci miglia dalle coste della Libia perché se qualcuno parte viene riportato indietro. Così si salvano le vite umane, sennò sono solo chiacchiere”.

Quanto alle politiche adottate dal governo, Maroni dice: “Ho sentito solo chiacchiere dal governo. Renzi dice: ‘Ci vuole una strategia’. Bene, ma bisogna darsi una mossa”.

“Questi muoiono perché partono. Bisogna fermare le partenze. E fermare le partenze si può fare con i campi profughi in Libia e il pattugliamento davanti alle coste libiche”. Ma, sottolinea, non bisogna perdere ulteriore tempo: “Bisogna decidere. Renzi invece continua a chiacchierare e l’Europa non c’è. Bisogna partire subito e questa è la soluzione”. Infine, a chi gli chiede se non ritenga le dichiarazioni di Matteo Salvini “demagogiche’, risponde: “Demagogico è continua a fare chiacchiere, a parlare di Europa e accettare, perché così si accettano, le morti in mare. Bisogna agire, non chiacchierare”. E conclude: “Noi facciamo appello perché si facciano le cose subito e le cose da fare sono le due che ho detto”.