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Italiani, popolo di pirati del web. Il 61% scarica file di film e musica coperti dal copyright senza pagare. Ma per tutti e’ normale e tollerabile

Italiani, popolo di pirati del web. Il 61% scarica file di film e musica coperti dal copyright senza pagare. Ma per tutti e’ normale e tollerabile

Italiani, popolo del download illegale e selvaggio. Il 61% considera scaricare file coperti da copyright senza pagare un atteggiamento “normale” e anche “tollerabile”. Secondo quanto emerso da una ricerca pubblicata dalla Business Software Alliance su dati di Lorien Consulting, dalle risposte raccolte c’è la conferma che in Italia ci sia una compagine sociale ancora propensa ai comportamenti illegali.

A preoccupare non sono tanto le percentuali di chi ammette di aver scaricato qualcosa (31%) o di chi nega o non risponde (9%), quanto le risposte di chi sovrastima il comportamento di chi scarica e lo ritiene positivo, o di chi non vede il problema. E infatti solamente il 14% degli intervistati sostiene che effettuare il download di film, software e file musicali coperti dal diritto d’autore sia un reato da perseguire.

E se il 22% degli italiani addirittura ignora che tale comportamento sia contro la legge, il 39% lo ritiene “illecito ma tollerabile”, mentre il 16% lo considera “scorretto ma non illegale”. Per il 6% è addirittura un comportamento lecito. Sommando i tre dati, sostiene il report, si ottiene un 61% del campione che considera appunto la pirateria informatica un comportamento lecito, tollerabile o comunque non da perseguire legalmente.

Ma perché gli italiani portano avanti questo comportamento? Una percentuale piuttosto alta, il 58%, trova nel download illegale una via pratica, in quanto è “comodo” e “facile”. Un 23% si nasconde dietro la scusa che “i prodotti legali costano troppo”. C’è anche una piccola percentuale (4%) convinta che si possa fare in quanto “non si rischia nulla” ed è “difficile che si possa venire scoperti”.

I dati “confermano le conclusioni cui ci conducono anche ricerche realizzate da noi a livello internazionale”, commenta Simonetta Moreschini, presidente di Bsa Italia. “Ossia che ancora si deve fare molto per modificare una cultura condivisa che purtroppo è ancora lontana dal considerare la legalità nell’utilizzo del software un bene sociale e un moltiplicatore di sviluppo economico”.

Per Antonio Valente, ad e partner di Lorien, “nei sondaggi è frequente imbattersi in risposte che sovrastimano un certo comportamento, ritenuto positivo, o al contrario sottostimano comportamenti vissuti come negativi. È possibile quindi che buona parte di quel 9% che non risponde alla domanda sul download illegale abbia in effetti scaricato qualcosa, ma non lo dica in quanto è consapevole che il comportamento vada censurato. Il che porta la percentuale effettiva di chi attua comportamenti illeciti – continua Valente – molto vicino al 40% del campione. Dal quale peraltro risulta che ancora solo il 65% degli italiani fa abitualmente uso di internet: un dato che rende quel 40% purtroppo molto prossimo in realtà alla metà della popolazione effettivamente utilizzatrice di risorse digitali”.