Legge elettorale, sfida ad alto rischio: Renzi pone la fiducia. Pd spaccato e bagarre con proteste in Aula delle opposizioni
Il governo, per voce del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, pone alla Camera la questione di fiducia sugli articoli della legge elettorale. In Aula si scatena la bagarre con proteste e urla da parte delle opposizioni. A fatica, la presidente della Camera Laura Boldrini riporta la calma per far terminare la formula di rito al ministro e convoca la Capigruppo.
“I casi di esclusione della facoltà di porre la questione di fiducia sono individuati dall’articolo 116 comma 4 del regolamento”, che “non possono che essere di stretta interpretazione – dice poi la presidente della Camera rispondendo in Aula alle obiezioni – Dal momento che tale disposizione non prevede tra le materie escluse quella elettorale, la presidenza, senza entrare nel merito di valutazioni sull’opportunità politica del voto di fiducia, non può che ammettere da parte del governo l’esercizio di tale prerogativa costituzionale”.
Dopo che il governo ha posto la questione di fiducia, il premier Matteo Renzi interviene su Twitter sottolineando: “Dopo anni di rinvii noi ci prendiamo le nostre responsabilità in Parlamento e davanti al Paese, senza paura”. Poco dopo arriva un altro tweet: “La Camera ha il diritto di mandarmi a casa, se vuole: la fiducia serve a questo. Finché sto qui, provo a cambiare l’Italia”.
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