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Festa dei Lavoratori, Camusso attacca Renzi: “Il problema è un uomo solo al comando”

Festa dei Lavoratori, Camusso attacca Renzi: “Il problema è un uomo solo al comando”

«La paura va combattuta, serve un piano di risanamento del Paese per creare lavoro. Il problema è un uomo solo al comando. C’è solo la propaganda di chi continua a dire che con un decreto si crea occupazione»». Questo il passaggio più forte dell’intervento del leader della Cgil, Susanna Camusso, dal palco del Primo maggio a Pozzallo, in Sicilia dove i sindacati confederali han deciso di convocare la manifestazione nazionale.Da Roma, il ministro del Lavoro Poletti risponde indirettamente alle critiche del segretario, snocciolando delle cifre « All’inizio del 2015 «i contratti a tempo indeterminato erano circa il 40% in più rispetto allo stesso periodo del 2014, in parte nuovi contratti. Abbiamo bisogno – ha aggiunto la segretaria della Cgil – di un Parlamento che possa decidere, di essere autonomi. La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, che è dignità e libertà, liberta di scegliere. La dignità del lavoro che rende libere le persone», ha sottolineato Susanna Camusso. «Non ne possiamo più che si divida sempre, i lavoratori dai lavoratori, i precari dai precari»

Una corona di fiori in mare

In precedenza Camusso si era soffermata sul tema portante della manifestazione, convocata in un luogo fortemente simbolico, perché uno dei porti simbolo degli sbarchi e del dramma dell’immigrazione: «Non abbiamo più parole per dire quello che succede nelle acque del Mediterraneo», ricordando che «l’articolo 10 della Costituzione dice che c’è il diritto di asilo in questo Paese e poi l’articolo 11 che l’Italia ripudia la guerra». E conclusi gli interventi dal palco del Primo maggio i tre segretari confederali si sono spostati verso il mare per gettare in acqua una corona di fiori in memoria dei tanti migranti morti nel Mediterraneo.

«Contenti per Expo»

La Camusso fa un cenno poi a Expo, inaugurata a Milano: « siamo contenti, è la vetrina del nostro paese, la vetrina del cibo e dell’alimentazione». Ma ha avvertito «non possiamo dire che ci sono due mondi che non si guardano», perché questo è «un Paese bagnato dalle acque del Mediterraneo e dobbiamo ricordare che noi siamo quelli che sono andati in giro per il mondo e abbiamo chiesto asilo e rispetto Da questa isola – ha proseguito Camusso – tanti sono andati, hanno dovuto emigrare. È la nostra storia. Ma non si ripeta da parte dei potenti la storia che abbiamo già visto di chi protegge la sua ricchezza».

Cisl e Uil

Prima erano intervenuti anche gli altri due segreteria confederali: per Carmelo Barbagallo della Uil «Non si fa sviluppo, ripresa economica con decreto ma con investimenti pubblici e privati», mentre per Annamaria Furlan della Cisl «Mentre l’Europa deve ripartire dal lavoro, il lavoro è solidarietà, unisce. Bisogna partire dal lavoro anche nel nostro Paese: non si creano posti di lavoro con le regole ma con la crescita e lo sviluppo». Il Dpef, ha aggiunto «non stanzia quasi nulla per crescita e lavoro: come costruiamo lavoro quando la politica discute di tutto meno che di crescita e occupazione?». I posti di lavoro, rileva Furlan, «si creano investendo in ricerca, in innovazione, in grandi opere e infrastrutture. Per fare questo dobbiamo fare una guerra senza frontiera alla corruzione