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Mafia capitale, nuove perquisizioni e altri indagati tra cui il sottosegretario all’Agricoltura Castiglione (Ndc) e l’ex assessore di Alemanno Marco Visconti

Mafia capitale, nuove perquisizioni e altri indagati tra cui il sottosegretario all’Agricoltura Castiglione (Ndc) e l’ex assessore di Alemanno Marco Visconti

Mafia Capitale e business dei migranti, dopo gli arresti una nuova ondata di 21 provvedimenti tra indagati e perquisizioni. Tra questi Marco Visconti, ex assessore all’Ambiente della giunta capitolina allora guidata da Gianni Alemanno. Ma c’è anche il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione (Ncd), che risulta sotto inchiesta per turbativa d’asta in un’altra indagine, della Procura di Catania, sull’appalto per la gestione del Cara di Mineo assieme ad altri cinque, tra cui Luca Odevaine. Castiglione ha replicato: “Si ripete la stessa storia di sei mesi fa, apprendo dalla stampa di essere indagato ma io non ne so nulla. Tutta questa vicenda è semplicemente assurda”.

Nuovo provvedimento anche per Maurizio Venafro, ormai ex capo di gabinetto del governatore Zingaretti che si era già dimesso tre mesi fa dopo aver appreso di essere indagato dalla Procura di Roma “in un’inchiesta relativa ad una gara d’appalto della Regione”. E Calogero Salvatore Nucera, ex capo segreteria di Francesco D’Ausilio quando era capogruppo del Pd in consiglio comunale a Roma. C’è Patrizia Cologgi, ex capo del dipartimento della protezione civile comunale. Sono questi alcuni dei nomi degli indagati della seconda tranche di Mafia Capitale che ha portato ieri all’arresto di 44 persone. Dirigenti comunali e politici che ieri sono stati perquisiti dai carabinieri del Ros su mandato del procuratore aggiunto Michele Prestipino e dei pubblici ministeri Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli.

Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha appena inviato al Consiglio comunale la richiesta di sospensione dalla carica delle persone colpite ieri dagli arresti. “Stiamo già procedendo, per noi basta l’ordinanza di custodia cautelare. Ho firmato le lettere al consiglio comunale. La procedura è in atto – ha detto il prefetto Franco Gabrielli a Radio Roma Capitale all’interno della trasmissione – Questa seconda parte dell’inchiesta la definirei un aftershock più che un terremoto, perché il vero terremoto fu a dicembre”.

Interrogatori di garanzia. Intanto, è iniziata la prima tornata di interrogatori di garanzia per i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare. Oggi sono sentiti dal gip Flavia Costantini tutti coloro che sono stati reclusi a Regina Coeli: tra questi Mirko Coratti, già presidente dell’Assemblea Comunale, che al gip ha detto: “Non ho commesso reati”. “L’interrogatorio è andato bene – ha spiegato l’avvocato lasciando il carcere – Non sono ottimista ma sono consapevole che Coratti non ha commesso reato, si tratta di dimostrarlo. Siamo nelle mani della giustizia”. Poi sono stati ascoltati Francesco Ferrara, dirigente della cooperativa “La Cascina”; il dirigente comunale Angelo Scozzafava e l’ex assessore della giunta Marino, Daniele Ozzimo. “Con Buzzi – ha detto il suo legale Danilo Leva – aveva rapporti di natura esclusivamente politica, Buzzi era un iscritto al suo circolo da diversi anni”. L’accusa di aver preso tangenti “non è assolutamente fondata” ha aggiunto il legale, che è anche deputato del Pd.

Domani, sabato, sarà la volta di tutti gli indagati portati ieri nel carcere di Rebibbia.