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Usa, sentenza storica della Corte Suprema: i matrimoni gay legali in tutti gli Stati. Il tweet di Obama: “L’amore vince”

Usa, sentenza storica della Corte Suprema: i matrimoni gay legali in tutti gli Stati. Il tweet di Obama: “L’amore vince”

Con una decisione presa sulla base di un giudizio espresso 5 a 4, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Costituzione anche alle coppie omosessuali. Questo significa che tutti i 50 Stati del Paese dovranno permettere a due persone dello stesso sesso di sposarsi e riconoscere i matrimoni omosessuali contratti in qualsiasi parte del Paese.

Il presidente Usa, Barack Obama, ha subito scritto su Twitter utilizzando l’hashtag #lovewins, cioè “l’amore vince”. Quello di “oggi – ha postato Obama – è un grande passo nella nostra marcia verso l’uguaglianza”.

Il presidente statunitense terrà un discorso alle 11 ore di Washington, le 17 in Italia, per congratularsi con gli attivisti “e con gli americani tutti” per la sentenza della Corte suprema, che ha stabilito come il diritto alle nozze gay valga per tutto il territorio nazionale, di fatto imponendo ai quei 13 stati che ancora vietavano espressamente il matrimonio di cambiare le loro leggi. Altri tweet di congratulazioni sono arrivati dalla candidata alla Casa Bianca, Hillary Clinton, e da un altro candidato democratico, Martin O’Malley, ex governatore del Maryland. Intanto a Washington continuano i festeggiamenti sulla scalinata della Corte suprema.

Finora, la questione era stata lasciata in mano ai singoli stati: 37 quelli che hanno deciso, nel corso degli anni, di legalizzare le nozze omosessuali (più il District of Columbia). Sino a oggi, infatti, il massimo tribunale statunitense aveva evitato di pronunciarsi sul diritto dei singoli Stati di vietare le nozze tra omosessuali, anche al momento di riconoscerle a livello federale, nel 2013, cancellando una parte fondamentale del Defense of marriage Act, la legge firmata nel 1996 dall’allora presidente Bill Clinton, che definiva il matrimonio esclusivamente come l’unione tra un uomo e una donna. Grazie a quella decisione, a livello federale, le coppie omosessuali godono già degli stessi diritti di quelle eterosessuali.