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Grecia, ultimatum fino a domenica. Tsipras invia richiesta di aiuti finanziari: “I fondi finora sono andati alle banche non al popolo”

Grecia, ultimatum fino a domenica. Tsipras invia richiesta di aiuti finanziari: “I fondi finora sono andati alle banche non al popolo”

L’Esm, European Stability Mechanism, ha ricevuto da parte del governo greco la richiesta di attivare un nuovo programma di sostegno finanziario. Lo ha confermato un portavoce del fondo salva-Stati. L’articolo 13 del trattato dell’Esm, che regola la procedura per concedere il sostegno di stabilità, prevede che un Paese membro del fondo “può presentare una richiesta per il sostegno di stabilità al presidente del Consiglio dei governatori”, carica attualmente ricoperta da Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo.

La richiesta, spiega un portavoce dell’Eurogruppo, sarà esaminata dall’Euro Working Group, l’organismo che prepara l’Eurogruppo e che è composto da rappresentanti dei ministeri dei Paesi dell’area euro, della Commissione europea e della Bce.

I contributi dei creditori esteri “non sono mai arrivati al popolo greco. Ma sono andati al salvataggio delle banche greche ed europee” ha scandito oggi a chiare lettere il premier greco, Alexis Tsipras, in audizione al Parlamento europeo a Strasburgo, all’indomani del nuovo Eurosummit straordinario che ha posto ad Atene un vero ultimatum: entro domenica prossima bisognerà trovare un accordo per un nuovo programma di sostegno oppure l’unica opzione sarà la Grexit. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha annunciato per domenica 12 un nuovo Eurosummit e un vertice Ue a 28, chiamato a valutare tutte le conseguenze di una possibile Grexit sull’Unione europea.

Quello di Tsipras al Parlamento europeo è stato un ingresso da star. Molti eurodeputati lo attendevano per una stretta di mano, un bacio o una foto, all’ingresso dell’emiciclo. Molti cartelli con la scritta ‘No’ e ‘Oxi’ sui banchi degli eurodeputati. Un applauso ha accolto l’ingresso di Tsipras, mentre altri eurodeputati, innervositi dalla situazione, hanno risposto con fischi e ‘buu’.

“La coraggiosa scelta del popolo greco” al referendum di domenica scorsa “non è la decisione di rompere con l’Europa – ha rimarcato Tsipras nel corso dell’audizione – ma la decisione di ritornare ai principi fondanti dell’Europa”. La Grecia, ha sottolineato ancora, “è diventata negli ultimi anni un laboratorio per l’esperimento dell’austerità. Ma bisogna ammettere che questo esperimento è fallito”.

Il premier greco ha chiesto di “aprire una discussione sulla sostenibilità del debito” pubblico della Grecia, “non possiamo avere dei tabù”. “Abbiamo bisogno di un programma completo per la crescita. Senza la crescita la Grecia non sarà in grado di uscire da questa crisi. Per questo abbiamo bisogno di un accordo che permetta alla Grecia di uscire dalla crisi”, ha detto Tsipras.

“Non voglio accusare gli ‘stranieri cattivi’ per i guai della Grecia – ha inoltre precisato – Le colpe sono dei governi del passato”. “I governi precedenti in Grecia hanno alimentato il clientelismo e l’evasione fiscale”, ha accusato Tsipras, che si è assunto “la piena responsabilità per quanto accaduto negli ultimi cinque mesi, ma i problemi si sono sviluppati negli ultimi cinque anni”.

Il premier greco ha sottolineato che la vittoria del ‘no’ al referendum di domenica scorsa “è un mandato per trovare una soluzione senza gli errori del passato. Abbiamo bisogno di un accordo onorevole ed evitare la rottura. Sappiamo che il tempo è cruciale e vi assicuro – ha detto rivolto agli eurodeputati – che ci assumeremo la nostra responsabilità storica”.

Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, nel suo intervento al Parlamento europeo a Strasburgo ha ribadito che “la mancanza di un accordo potrebbe portare alla bancarotta della Grecia. Se non saremo in grado di trovare un’intesa, arriveremo al fallimento della Grecia e all’insolvenza del suo sistema bancario”. “Dico chiaramente che la scadenza per arrivare a un accordo è la fine di questa settimana. Ciascuno di noi è responsabile per la crisi e ognuno ha la responsabilità di contribuire a risolverla”, ha aggiunto Tusk.

Intanto il ministero greco delle Finanze ha smentito che il governo ellenico si stia preparando ad emettere dei “pagherò” come primo passo verso l’introduzione di una nuova moneta. E’ un’informazione assolutamente “falsa”, ha detto il ministero, sottolineando che tali informazioni danneggiano il Paese. A scrivere questa mattina che il governo ellenico si preparava ad emettere una sorta di cambiali, per pagare debiti e salari a fine mese, è stato il quotidiano conservatore Kathimerini.