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Wall Street, partenza a razzo per la Ferrari. La quotazione vola a 60 dollari e il simbolo Race incanta gli investitori

Wall Street, partenza a razzo per la Ferrari. La quotazione vola a 60 dollari e il simbolo Race incanta gli investitori

È una di quelle giornate in cui Wall Street diventa uno spettacolo, il luogo dove si spera di realizzare i propri sogni. La facciata della borsa di New York è coperta da una enorme bandiera rossa, con il Cavallino Rampante disegnato al centro, perché è il giorno della quotazione in borsa della Ferrari.

Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca e presidente di Ferrari, e John Elkann, presidente di Exor e Fca, hanno suonato la campanella di inizio degli scambi al New York Stock Exchange. Con loro ci sono anche Amedeo Felisa e Piero Ferrari, unico figlio vivente di Enzo Ferrari, fondatore della casa di Maranello. I titoli della casa di Maranello schizzano a 60 dollari per azione in apertura, e arrivano a salire fino a quasi 61 dollari, per poi chiudere la seduta a quota 55 (in rialzo del 5,77%).

Con il simbolo “Race” e il suono del rombo del motore della Formula 1 che aleggia fuori da Wall Street, Ferrari raccoglie più di 900 milioni di dollari vendendo 18,8 milioni di azioni, per una valutazione da 10 miliardi di dollari. Un caso unico, di questi tempi, in cui altre aziende hanno avuto difficoltà con le quotazioni. Non la Ferrari, che grazie all’unicità del suo marchio ha piazzato subito il 10% di azioni offerto.

«Il mondo è grande e ci sono enormi opportunità per Ferrari» afferma il presidente della Casa di Maranello, Sergio Marchionne. Con la quotazione «iniziamo a capire il vero potenziale» del marchio, che può espandersi in «campi che sono correlati all’auto e che possono farla crescere, sempre in Italia e sempre con italiani». Ora «dobbiamo continuare a fare bene quello che facciamo, e vincere in Formula 1, che è una cosa importantissima» mette in evidenza Marchionne. Soddisfatto dell’operazione Ferrari anche John Elkan, che suona la campanella insieme a Marchionne. La quotazione è un primo passo per Ferrari verso una «vita propria. Non c’è dubbio che l’Italia ha sempre avuto un grande appeal nel mondo per quello che sa fare bene. E Ferrari ne è una forte prova»

Fuori dalla borsa, davanti all’ingresso, sono parcheggiati i modelli più belli della casa di Maranello, da quelli storici fino ai più moderni, inclusa la monoposto che corre in Formula 1. “Race” è il simbolo scelto per la quotazione, e il rumore del motore dell’auto da corsa, che viene ripetuto dagli altoparlanti in strada, ricorda il perché. La gente si ferma, chi va al lavoro come i turisti, per scattare foto delle auto e catturate con un selfie questo momento. «Guarda!», dice una signora al figlio passando davanti a Wall Street, «Ferrari!». È la giornata dei sogni, almeno per oggi concessi a tutti.