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Aereo russo si schianta sul Sinai con 224 persone a bordo: nessun sopravvissuto. Avaria o un missile terra-aria dell’Isis?

Aereo russo si schianta sul Sinai con 224 persone a bordo: nessun sopravvissuto. Avaria o un missile terra-aria dell’Isis?

Un volo di linea russo con 224 persone a bordo – 217 passeggeri, probabilmente tutti turisti russi, e 7 membri dell’equipaggio – si è schiantato sulla penisola del Sinai, in Egitto. L’aereo aveva lasciato questa mattina Sharm el-Sheikh diretto in Russia. I rottami del mezzo sono stati trovati vicino all’aeroporto al-Arish, dove il pilota avrebbe tentato un atterraggio di emergenza a seguito di un guasto tecnico.

Sul posto sono intervenuti numerosi mezzi di soccorso. Alcuni uomini tra le forze di pronto intervento, citati dalla tv satellitare al-Arabiya, hanno riferito di voci che arrivavano dai rottami ma ad ora sono stati estratti solo cadaveri. Secondo l’agenzia russa Tass, sono stati recuperati i corpi di circa 100 passeggeri. Il sito di Russia Today cita l’autorità egiziana per l’aviazione civile, secondo la quale tra i cadaveri recuperati ci sono anche quelli di 17 bambini. La tv satellitare al-Arabiya riferisce che l’aereo si è spezzato in due, con la parte posteriore che ha preso fuoco e quella anteriore che si è schiantata contro una roccia. Giallo sul ritrovamento della scatola nera: mentre la tv al-Jazeera ne annunciava il ritrovamento, l’autorità egiziana per l’aviazione ha invece smentito la notizia.

Secondo, Ayman al-Mokadem, a capo della commissione egiziana incaricata di monitorare le operazioni successive all’incidente, l’aereo russo è precipitato a causa di un “guasto tecnico”. Citato dal sito del quotidiano ufficiale al-Ahram, al-Mokadem ha smentito ogni ipotesi di abbattimento o attentato e ha spiegato che il pilota aveva segnalato un problema tecnico alla torre di controllo, chiedendo di poter effettuare un atterraggio d’emergenza nell’aeroporto più vicino. Sempre secondo al-Mokadem, lo schianto sarebbe avvenuto mentre il pilota tentava di atterrare all’aeroporto di al-Arish, nel Sinai settentrionale.

Da Mosca il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato la creazione di una commissione d’inchiesta e l’invio di aerei con i soccorsi. Su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha precisato che il volo era della compagnia aerea Kolavia, nota anche come Kogalymavia o Metrojet, con sede a Tjumen. Secondo i media russi, l’aereo sarebbe stato acquistato dalla compagnia nel marzo del 2012 e aveva 18 anni.

Secondo l’autorità meteorologica russa Roshydromet, poi, al momento dell’incidente nella regione non ci sarebbero state condizioni meteo proibitive. “Cerano delle nuvole ma una visibilità tra i sei e gli otto chilometri”, ha riferito una fonte.

Nel frattempo, Sergey Izvolsky, portavoce dell’agenzia dell’aviazione russa Rosaviatsiya, ha riferito all’Itar-Tass che “secondo le prime notizie, l’Airbus A320 della Kagalymavia in volo da Sharm el-Sheikh a San Pietroburgo è decollato alle 6:51 di mattina, ora di Mosca. Alle 7:14 non è riuscito a contattare Larnaca (Cipro) ed è scomparso dai radar”.