• Home »
  • Ambiente »
  • ‘Erano a volto scoperto e molto giovani sparavano su di noi e ricaricavano” Le agghiaccianti testimonianze della strage al teatro Bataclan. Otto kamikaze con cintura esplosiva

‘Erano a volto scoperto e molto giovani sparavano su di noi e ricaricavano” Le agghiaccianti testimonianze della strage al teatro Bataclan. Otto kamikaze con cintura esplosiva

‘Erano a volto scoperto e molto giovani sparavano su di noi e ricaricavano” Le agghiaccianti testimonianze della strage al teatro Bataclan. Otto kamikaze con cintura esplosiva

Parigi ripiomba nel terrore. Un attacco al Bataclan, sala per concerti nell’XI arrondissement, non lontano dalla sede di Charlie Hebdo, dove sono rimaste uccise 118 persone. Colpi di kalashnikov in un ristorante e in un bar del X arrondissement. Granate attorno allo Stade de France, alla periferia della capitale francese, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania. Spari a Beaumarchais e in altre due strade. In azione anche due attentatori suicidi. Fonti di polizia citate da BFMTv parlano di almeno 40 morti, oltre a quelli del Bataclan. Otto gli attentatori per dalle forze dell’ordine, tutti morti. Sei si sono fatti esplodere. Un’offensiva terroristica che colpisce al cuore della Francia, la seconda in meno di un anno, di fronte alla quale il presidente François Hollande annuncia lo stato d’emergenza e il ripristino dei controlli alle frontiere, oltre alla mobilitazione di 1.500 militari a Parigi.

Terroristi kamikaze con cintura esplosiva, il Prefetto: “Tutti morti”. Otto attentatori, “tutti morti”. Gli appartenenti del commando terrorista che ha assaltato il Batlacan sono morti durante il blitz della polizia. Tre di questi hanno azionato le loro cinture esplosive. L’ha riferito la polizia della capitale transalpina. Il blitz della polizia “è stato estremamente difficile: i terroristi erano chiusi al piano, hanno sparato e avevano cinture esplosive”, ha dichiarato il prefetto di polizia Cadot. “Tre di loro si sono fatti saltare con le loro cinture esplosive e uno di loro, anche lui con indosso una cintura, è stato colpito prima di farla esplodere”, ha precisato una fonte vicina all’inchiesta. Cadot ha dichiarato che secondo gli inquirenti “tutti” i terroristi autori dell’ondata di attentati che stanotte hanno insanguinato Parigi, “sono morti”. La squadra sarebbe stata composta da 8 terroristi anche se secondo Cadot e nonostante proseguano le ricerche di eventuali complici, all’inizio il numero rilevato era di 5 terroristi. I quattro che hanno agito alla sala concerti Bataclan sarebbero gli stessi che prima hanno aperto il fuoco nei bar e nei ristoranti nelle vicinanze. Il quinto terrorista sarebbe il kamikaze che si è fatto saltare in aria allo Stadio di Francia alle 21,20, l’azione che ha dato il via al massacro.

La rivendicazione dell’Is. Testimoni che si trovavano al Bataclan di Parigi hanno raccontato in lacrime che i terroristi gridavano “Allah u Akbar”, “Allah è grande”. E militanti dello Stato islamico hanno immediatamente celebrato su Twitter con l’hashtag in arabo “Parigi in fiamme”. Le indagini sono state subito prese in carico dall’antiterrorismo.

Poche ore dopo gli attentati è arrivata la rivendicazione dello Stato islamico. “Ricordate, ricordate il 14 novembre. Non dimenticheranno questo giorno, come gli americani l’11 settembre. La Francia manda i suoi aerei ogni giorno in Siria, bombardando bambini e anziani, oggi beve dallo stesso calice”, ha affermato il canale Dabiq France, secondo quanto ha scritto su Twitter Rita Katz, direttore di Site, che monitora i gruppi jihadisti.
L’orrore al Bataclan. L’attacco più sanguinoso è quello al Bataclan, dove in 1.500 assistevano al concerto del gruppo americano Eagles of Death Metal: l’assalto, gli spari, gli omicidi a sangue freddo, la presa di ostaggi, poi il blitz delle teste di cuoio. E di decine di persone che volevano soltanto trascorrere una serata ascoltando musica.

“Siamo riusciti a fuggire, c’era sangue dappertutto, hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla”, ha detto al sito di Le Figaro un uomo che si trovava all’interno del locale. E un altro: i terroristi “erano molto calmi. Hanno ucciso a freddo molti ostaggi, ad uno ad uno. Poi ricaricavano e ne uccidevano altri. Hanno ricaricato le armi tre o quattro volte”.

“Erano a volto scoperto, molto sicuri di sé. Erano molto giovani”, ha raccontato un giornalista di Europe 1, Julien Pierce, che era all’interno del teatro. Ha visto entrare “due o tre individui non mascherati, con armi di tipo kalshnikov” che hanno “cominciato a sparare alla cieca sulla folla”. E’ durata “dieci-quindici minuti, c’è stato il panico, la gente si è mossa verso il palco, qualcuno è stato calpestato, io stesso sono stato calpestato – ha aggiunto – Hanno avuto tutto il tempo di ricaricare le armi almeno tre volte”.

La polizia ha evacuato le strade attorno ai luoghi degli attentati avvertendo che gli assalitori “sono ancora in strada, tornate a casa”. E la prefettura ha invitato i cittadini a rimanere in casa “per le prossime ore” a “evitare di uscire salvo in caso di necessità assoluta”. Ai locali pubblici è chiesto di “rafforzare la sicurezza agli ingressi e accogliere chi ne ha bisogno”, e di “interrompere gli eventi in corso all’aperto”.
Parigi sotto attacco, la testimonianza: ”Città deserta, clima di tensione alto”

Domani tutte le scuole e le università della regione di Parigi rimarranno chiuse, così come gli uffici e tutti gli stabili che ospitano servizi per il pubblico. Sulla scorta dello stato d’emergenza tutte le manifestazioni di piazza sono vietate fino a nuovo ordine.

Le parole di Hollande. Il capo dell’Eliseo, che assisteva alla partita tra Francia e Germania, è stato fatto allontanare dallo stadio ed è andato al ministero dell’Interno per seguire gli eventi. Le inferriate attorno allo stadio sono state bloccate e migliaia di persone sono rimaste bloccate all’interno.
Parigi sotto attacco, lo Stade de France dopo gli attacchi

Il presidente francese ha voluto rivolgersi alla nazione poco dopo gli attentati: “Nel momento in cui vi parlo sono in corso attacchi terroristici senza precedenti nella zona di Parigi. E’ una terribile prova che ancora una volta ci colpisce. Dobbiamo dare prova di sangue freddo. La Francia di fronte al terrore deve essere forte e grande”. “Dobbiamo difenderci”, ha affermato annunciando in diretta tv lo stado d’emergenza in tutto il Paese e la chiusura delle frontiere. “Rinforzi militari convergono sulla regione di Parigi per evitare nuovi attentati”, ha proseguito il capo dell’Eliseo, visibilmente scosso. Hollande, che ha annullato la sua partecipazione al G20 in Turchia domenica, ha chiuso il proprio discorso con un pensiero positivo e incoraggiante: “Abbiamo di fronte una nazione pronta a difendersi”, ha detto sottolineando che “le forze di sicurezza stanno facendo del loro meglio, sono in azione” e invitando i francesi ad “avere fiducia”.
Parigi sotto attacco, Hollande: “Stato di emergenza, chiudiamo le frontiere”

Il capo dell’Eliseo e il primo ministro Manuel Valls si sono poi recati al Bataclan. Davanti al locale, il presidente francese ha ribadito che quella al terorrismo sarà “una lotta senza pietà” che il Paese “unito e determinato”.

Gli attentati che hanno nuovamente colpito al cuore Parigi hanno suscitato sdegno in tutto il mondo. E il mondo politico francese ha messo da parte le proprie divisioni. “Stasera ancora l’orrore… Sospendiamo le nostre campagne fino a nuovo ordine”, ha comunicato su Twitter la presidente del Fronte Nazionale, Marine Le Pen.

Santa sede: a Parigi attacco a pace umanità, serve reazione decisa. “Siamo sconvolti da questa nuova manifestazione di folle violenza terroristica e di odio che condanniamo nel modo più radicale insieme al Papa e a tutte le persone che amano la pace. Preghiamo per le vittime e i feriti e per l’intero popolo francese”. Lo ha affermato la Santa Sede commentando le stragi a Parigi, con una nota del portavoce padre Federico Lomabrdi. “In Vaticano stiamo seguendo le terribili notizie da Parigi. Si tratta – ha sottolineato Lomabrdi – di un attacco alla pace di tutta l’umanità che richiede una reazione decisa e solidale da parte di tutti noi per contrastare il dilagare dell’odio omicida in tutte le sue forme”.