Gli ultimi giorni della maggioranza: Pdl e Lega nel caos

Nel Pdl non piace a tutti l’idea del governo tecnico guidato da Mario Monti tanto che indiscrezioni da palazzo Chigi parlano addirittura di una mossa a sorpresa di Berlusconi pronto a presentare, durante le consultazioni al Quirinale, un candidato alternativo all’ex commissario europeo. I nomi a circolare sono due: Angelino Alfano e Lamberto Dini (quest’ultimo avrebbe fatto breccia anche nella Lega). Ma il favorito, sarebbe proprio quella di Alfano, il segretario del partito.
Nei corridoi dei palazzi circolano, intanto, varie voci, anche contrastanti. Anche perché sarebbe in atto una strategia dei veti incrociati che ingarbuglia ancora di più la situazione. Tra gli scenari c’è quello che conferma il sostanziale via libera del premier a Monti, da ‘ammorbidire’, però, con un candidato di bandiera che possa intanto mettere d’accordo il partito, magari anche il Carroccio, ma che alla fine non resisterebbe alla ‘prova del Quirinale’.
Niente contro Monti ma pare che Berlusconi sia orientato a presentare un nome che riporti un po’ di serenità in un Pdl spaccato e nel caos.
Attorno alla nascita di un esecutivo di salvezza nazionale si stanno giocando partite future e alleanze in vista del 2013 con manovre al centro sempre più in fase avanzata. Nella galassia pidiellina, infatti, l’area moderata che fa capo ad Angelino Alfano e quella di Cl (Maurizio Lupi e Roberto Formigoni in testa) spera di poter agganciare il Terzo Polo e con la Lega che intanto sarà di Maroni. Nel partito, dunque, restano le divisioni. Molti big, azzurri ed ex An, compresi gli ex Dc, (da Ignazio La Russa, ad Altero Matteoli, da Giorgia Meloni a Maurizio Sacconi a Paolo Romani e Gianfranco Rotondi) continuano a sostenere il contrario del Cavaliere: e cioè che un governo delle larghe intese non terrà unito il Pdl, ma favorirà il ‘fuggi fuggi generale’ verso l’Udc, dando chance di rilancio alla Lega che con Calderoli ha ribadito la contrarietà del Carroccio ”a governi che non siano quelli usciti dalle urne e staremo all’opposizione”. .
Maria Stella Gelmini condivide i ragionamenti di Berlusconi sulla necessità di un esecutivo di responsabilità nazionale. Sulla stessa linea anche Franco Frattini, che resta tra i più accesi fautori della carta Monti, suscitando la reazione di molti colleghi ex aennini perplessi sull’ex commissario Ue. Oggi il ministro degli Esteri ha smentito indiscrezioni secondo le quali avrebbe detto, sfogandosi con alcuni suoi collaboratori: ”E’ bastato che crollasse tutto, che questi fascisti sono tornati fuori”. E anche Berlusconi è sceso in campo a sua difesa: ”Frattini mi è stato sempre leale”. I dubbi su Monti sono tutti sfociati nella proposta di un appoggio esterno: questa ipotesi, lanciata ieri sera da Gaetano Quagliariello, raccoglie ancora il consenso di buona parte del gruppo parlamentare ma Berlusconi frena sapendo che troverà il veto di Giorgio Napolitano. Una cosa è certa: il Cavaliere, riferiscono fonti parlamentari, non vuole assumersi la responsabilità di future manovre ‘lacrime e sangue’ e sosterrà un esecutivo di larghe intese come vuole il Colle per superare l’attuale bufera finanziaria. Poi, quando i mercati si saranno tranquillizzati, si penserà alla campagna elettorale per tornare a vincere nel 2013 con Alfano candidato premier.