Pensioni non rivalutate, si perderanno in media 280 euro l’anno

Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre ha cercato di quantificare gli effetti della mancata rivalutazione delle pensioni: “Se il governo Monti deciderà di non agganciare le pensioni al costo della vita, ciascun pensionato italiano subirà un taglio medio di 280 euro l’anno. A livello regionale i più colpiti saranno i laziali, che subiranno una perdita annua pari a 311 euro. Di seguito i liguri, con una diminuzione media annua di 305 euro e i valdostani che, assieme ai pensionati del Friuli Venezia Giulia, si troveranno con un assegno annuo più leggero per un importo pari a 298 euro”.
Secondo questi risultati derivanti da una simulazione che è stata realizzata ipotizzando che la mancata indicizzazione delle pensioni al costo della vita sarà estesa a tutti gli assegni erogati dagli istituti previdenziali, gli oltre 16 milioni di pensionati italiani presenti nel nostro Paese subiranno, sempre che la mancata indicizzazione interessi tutti, un taglio complessivo pari a 4,5 miliardi di euro l’anno.
“E’ chiaro – conclude Bortolussi – che la situazione dei nostri conti pubblici è molto delicata ed è necessario intervenire in tempi rapidissimi. Tuttavia, credo sia utile che il governo, prima dell’approvazione di questi provvedimenti sulle pensioni, incontri le parti sociali ed avvii un dialogo con tutti. Altrimenti corriamo il pericolo che si accenda uno scontro sociale che pregiudicherà la tenuta di questo esecutivo e, più in generale, la stabilità politica del Paese”.