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Grecia, accordo sul salvataggio: giù i salari del 22% e taglio immediato di 15 mila statali. Ma è subito sciopero

Dopo una nottata di negoziati andata avanti fino all’alba, i partiti greci che sostengono il governo e il premier Lucas Papademos hanno raggiunto un accordo di principio sulle nuove misure di austerità necessarie, a eccezione del punto relativo al taglio delle pensioni. E con questo accordo incompleto il ministro delle Finanze di Atene Evangelos Venizelos si presenta nel pomeriggio a Bruxelles, per partecipare alla riunione straordinaria dei colleghi dell’eurozona.
“Parto per Bruxelles con la speranza che l’incontro dell’Eurogruppo raggiunga un risultato positivo sul nuovo programma” (di aiuti), ha detto Venizelos, sottolineando come “la sopravvivenza finanziaria del Paese nei prossimi anni dipenda dal nuovo programma…è il momento della responsabilità per tutti. Ci sono ancora problemi da risolvere prima della riunione dell’Eurogruppo”.
Secondo una nota diffusa dall’ufficio del premier dopo la maratona negoziale con i leader di Nuova democrazia, del Pasok e del Laos, “c’è un ampio consenso su tutti i punti del programma eccetto che su una questione”, vale a dire il taglio del 15% sulle pensioni. Su questo, hanno riferito i media greci, il governo ha ottenuto dalla troika Ue-Bce-Fmi altri 15 giorni di tempo per presentare un piano di tagli alternativo, del valore di 300 milioni di euro, sul totale del nuovo piano di austerity da 3,2 miliardi necessario per ottenere i 130 miliardi di aiuti da Washington e Bruxelles.
“La sopravvivenza del Paese nei prossimi anni dipende dal piano di salvataggio – ha insistito Venizelos prima di partire per Bruxelles – Determinerà se il Paese resterà nell’eurozona o se il suo posto in Europa sarà in pericolo. Dobbiamo guardare all’interesse nazionale e all’interesse dei nostri figli”. Tra le misure concordate tra i leader dei partiti greci e Papademos c’è una riduzione del 22% del salario minimo, il licenziamento di 15mila statali e il congelamento di tutti gli aumenti di stipendio fino a quando il tasso di disoccupazione non sarà ridotto al 10% dall’attuale 19%. Il Parlamento dovrebbe approvare il nuovo piano di austerity domenica, in modo da permettere l’avvio di tutte le procedure legali per ottenere i nuovi aiuti in tempo per le scadenze del debito previste per il 20 marzo.
Intanto i due principali sindacati greci per il settore pubblico e privato hanno proclamato uno sciopero di due giorni a partire da domani, in risposta alle nuove misure di austerity definite dal governo.
E le piazze europee stanno a guardare con il fiato sospeso: Piazza Affari in altalena, sperando che venga evitato il default della Grecia 1, prima guadagna lo 0,4%, poi gira in territorio positivo e adesso si muove intorno alla parità. Londra in rialzo che guadagna lo 0,2%, Francoforte lo 0,5% e Parigi lo 0,3%.
Quanto allo spread tra Btp e bund, il differenziale ora si aggira a quota 360 punti.