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La Grecia brucia. Scontri e guerriglia urbana ad Atene. Papandreu: Un no al piano di austerity sarebbe catastrofico

(Reuters)

Alta tensione ad Atene davanti al Parlamento dove si stanno verificando scontri tra la polizia e i dimostranti, oltre 25mila, arrivati da ogni parte del paese per protestare contro il nuovo pacchetto di misure anticrisi che dovrà essere votato questa sera. Tra i manifestanti anche gruppi di anarchici black bloc che al loro arrivo sulla piazza sono stati applauditi dalla folla e che subito hanno cominciato a lanciare sassi contro gli agenti che hanno risposto con i lacrimogeni. E i manifestanti hanno iniziato a indietreggiare. Un manifestante e numerosi poliziotti sarebbero rimasti feriti. Lo ha riferito alla Dpa un portavoce dei dimostranti.

Un ‘no’ in Parlamento al pacchetto di misure di austerity sarebbe catastrofico. Così Giorgios Papandreu, leader dei socialisti greci ed ex premier, ha cercato di convincere tutti i deputati del Pasok a votare uniti a favore del nuovo pacchetto di tagli richiesti dalla troika per ottenere un nuovi aiuti e quindi evitare il default. Tagli così dolorosi che ieri sei membri del governo, quattro ministri e due vice – tra i quali il vice ministro degli Esteri e il ministro dei trasporti- si sono dimessi al momento del varo della misura. “Si tratta di condurre una battaglia per la Grecia e per i diritti dei cittadini ad uno stato sociale”, ha detto ancora il leader socialista nell’appello ai colleghi socialisti.
Il provvedimento, che arriverà questa sera in Parlamento, dovrà essere votato entro domani per poter rispettare l’ultimatum della troika. George Karatzaferis, leader del partito di destra Laos che fa parte della coalizione di tre partiti che sostengono il governo di Lucas Papademos, ha già annunciato che voterà contro il pacchetto. Voterà invece sì alle nuove misure di austerity, purché dopo si vada subito alle elezioni, Antonis Samaras, leader del partito conservatore greco Nea Demokratia. Parlando ai deputati del suo partito, Samaras ha raccomandato loro di approvare domani in Parlamento il pacchetto di nuovi, dolorosissimi tagli. Ma allo stesso tempo il leader conservatore, che appoggia insieme ai socialisti il governo di Lucas Papademos, ha insistito nel chiedere elezioni anticipate da indirre immediatamente dopo che sia stato completato l’accordo con i creditori internazionali.
Intanto, dopo gli scontri che si sono verificati ieri tra polizia e manifestanti, tra i quali vi erano centinaia di black bloc, oggi continuano le proteste e i cortei, in un paese completamente paralizzato dallo stop dei trasporti pubblici e di tutti gli altri servizi. I sindacati protestano contro misure che prevedono, tra l’altro, la riduzione dei salari minimi del 22%, il taglio di 15mila posti di lavoro nel settore pubblico e la riduzione della spesa per sanità, welfare e difesa.
Questa mattina un enorme striscione è stato issato sull’Acropoli di Atene, cuore e simbolo della Grecia con su scritto: “Basta con la dittatura del monopolio dell’Europa”.