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Monti bis, Casini vuole ancora il professore. Alfano non ci sta: Solo se si candida. Il premier: Impossibile non ci sia un leader

Nonostante il premier abbia ribadito il no a un reincarico nel 2013, l’ipotesi di un Monti-bis scuote i partiti.
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, frena: “O si sospendono le prossime elezioni o delle prossime elezioni non si potrà prescindere” dice a Cernobbio per i lavori del workshop Ambrosetti. “Se le prossime elezioni le vincono Bersani o Berlusconi chi sarà il presidente del Consiglio?”, si è domandato Aflano. “Io -ha proseguito- ritengo che la democrazia abbia il suo sale nella celebrazione delle elezioni e nella consacrazione al governo di chi le ha vinte”.
“Ciò non toglie -ha aggiunto Alfano- l’importantissima funzione che Monti ha svolto e sta svolgendo per il paese. Noi non abbiamo condiviso tutto cio’ che ha fatto ma riconosciamo di non aver sbagliato nell’averlo sostenuto”.
“Bisogna tener conto del fatto -ha proseguito il segretario Pdl – che il presidente Berlusconi e’ detentore del titolo, cioe’ colui il quale ha vinto la scorsa gara elettorale e quindi ha il diritto di ripresentarsi alle prossime elezioni e chiedere agli italiani un giudizio sul suo operato”.
Un nuovo governo guidato da Monti, incentrato sull’Europa, piacerebbe molto a Pier Ferdinando Casini. “Ieri il presidente del Consiglio ha detto: ‘Il mio orizzonte finisce nel 2013′. Mi permetto di contraddirlo! Per noi dopo Monti c’e’ Monti – dice casini concludendo il suo intervento alla festa nazionale del partito a Chianciano Terme -. Il cammino non va interrotto, la strada e’ ancora lunga. Coraggio, incamminiamoci!”. Per Casini “è necessario avere un programma chiaro che sviluppi nella prossima legislatura il lavoro impostato da Monti e che traghetti il Paese verso il 2020″. “Non puo’ andare disperso lo spirito di collaborazione repubblicana che deve essere alla base della nostra prossima legislatura – sottolinea Casini -. Non puo’ essere dispersa la capacita’ di guida italiana della politica europea che e’ emersa in questi mesi; non puo’ essere dispersa la politica di risanamento e di rigore, che, grazie al sacrificio degli italiani ha evitato un disastro annunciato”. Il leader Udc quindi annuncia: “Con tanti amici della societa’ civile che sono venuti a questa festa e con altri che si aggiungeranno vogliamo creare una lista per l’Italia. Piu’ forti saremo, piu’ forte sara’ l’Italia, al sicuro da ogni avventura che abbiamo gia’ vissuto e che ci ha fatto smarrire la rotta”.
A bocciare senza mezzi termini l’ipotesi di un Monti-bis è invece il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, secondo cui “nelle repubbliche democratiche sono i cittadini a decidere, con libere elezioni, da chi essere rappresentati e da chi governati”. ”In Italia si devono ancora tenere le elezioni, addirittura nemmeno si sa con quale legge elettorale si andra’ a votare – sotolinea Di Pietro sul suo blog – ma quei poteri che della democrazia se ne sono sempre fregati, primi fra tutti la finanza internazionale, i banchieri e le grandi aziende, hanno gia’ deciso chi governera’: Mario Monti“. “Monti -prosegue l’ex pm- dice di aver salvato l’Italia. Forse parla di un’Italia che sta sulla luna, non di quella dove viviamo noi tutti. Nell’Italia in cui vivo e di cui parlo io, il governo Monti ha portato alle stelle il numero dei disoccupati, aumentato il debito pubblico, diminuito ulteriormente il Pil. E’ un Paese di disoccupati, impoveriti e di imprese costrette a chiudere. Altro che fuori dal tunnel!”.

Il governo tecnico è “un esperimento”, un’esperienza “episodica e limitata nel tempo”. Nel giorno dello scontro tra Casini e Alfano sull’ipotesi di un Monti bis, il presidente del Consiglio Mario Monti ribadisce, dal palco di Cernobbio, che questo esecutivo finirà nel 2013.

“Non posso credere che in Italia non ci sia un leader in grado di guidare il Paese”, avrebbe aggiunto rispondendo ad alcune domande durante i lavori a porte chiuse del workshop Ambrosetti.
Un intervento quello di oggi in cui il premier ha nuovamento sottolineato il senso di responsabilità dei partiti che lo sostengono. “E’ nel trovare gli equilibri” con l’esigenza del governo “e anche nel resistere abbastanza, non quanto avrei voluto, alle pressioni delle lobby, che i partiti hanno dimostrato di avere un senso di responsabilità, veramente”.
Un ”grazie” il premier lo ha poi rivolto all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per la ”sua lealtà e il suo appoggio”. ”Immagino – ha detto – sia stato per lui un momento molto complicato anche psicologicamente lo scorso novembre. In quel momento e in quelli successivi ho avuto un rapporto del quale ho conservato molta lealta’ e appoggio”.
Monti ha poi ”dato atto” ai cittadini italiani di aver ”dimostrato una “disponibilità al rigore”. Per questo non è vero che gli italiani sono ingovernabili credo che la domanda di governo ci sia presso gli italiani; qualche volta è mancata un’offerta di governance all’altezza dei problemi”.
Quanto ai prossimi obiettivi, ora bisogna ”trasformare l’agenda Monti in ‘acta’, tutto il nostro impegno va su quello”. “Sono da un lato compiaciuto -ha continuato- ma dall’altro dispiaciuto di questi continui richiami all’agenda Monti“.