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Elezioni Usa, tutte le donne del Presidente. I record al femminile nell’America di Obama

Elezioni Usa, tutte le donne del Presidente. I record al femminile nell’America di Obama

(Carlo Lazzari). E’ stata una notte storica per le donne. Non solo e  non tanto per  la loro partecipazione determinante al voto e alla rielezione del presidente (il 55%  ha sotenuto Obama contro il 43% Romney, percentuale comunque rimasta invariata rispetto all’euforico risultato del 2008), ma anche per aver eletto al Congresso un numero di donne senza precedenti nella storia della democrazia  americana. Nel martedì dei record “rosa” in primo piano l’affermazione di un potere politico tutto femminile nel New Hampshire, il primo Stato ad avere una delegazione di rappresentanti al congresso di sole donne, oltre ad aver eletto quale governatrice Maggie Hassan. Ma è al Senato che la cronaca elettorale fa segnare un altro record: le donne passano da 17 a 20 nei 100 posti totali. Un quarto esatto della massima assise di Washington. In Massachusetts, serbatoio elettorale dei Kennedy, la democratica Elizabeth Warren ha sconfitto il repubblicano Scott Brown, diventando il primo senatore donna nella storia dello  stato. Stessa affermazione in Nebraska, anche se in campo avverso: la repubblicana Deb Fischer ha battuto il democratico Bob Kerrey, diventando il primo senatore donna.

In Missouri tre quarti dei votanti hanno sostenuto la democratica Claire McCaskill contro Todd Akin. Un candidato molto popolare e fortemente antiabortista. Ma le donne martedì hanno fatto la storia anche in altri capitoli della vita americana. La democratica Mazie Hirono, candidata nelle Haway, ha sconfitto la agguerrita sfidante del Gop, Linda Lingle, diventando la prima donna asiatico-americana al Senato. In Wisconsin, Tammy Baldwin è stata un’altra bandiera nella storia del Paese al femminile: è la prima candidata gay dichiarata senatore degli Stati Uniti dopo aver battuto l’ex governatore Tommy Thompson in una dura sfida per il seggio vacante.

“Questo è il potere donna all’ennesima potenza”, aveva commentato radiosa Tammy Baldwin. In questa competizione circa la meta’ dei candidati per il rinnovo dei 33 seggi al Senato, ha avuto un prestigioso candidato di sesso femminile – ha detto alle agenzie con orgoglio Terry O’Neill presidente di National Organization for Women. Venti anni fa, il 1992, è stato dichiarato l’Anno delle donne. Fu allora che conquistarono il primato di 6 seggi al Senato. In dieci anni sono passate a 20. Ed ora si guarda a Hillary Clinton, che lascia la prestigiosa poltrona di Segretario di stato con un gradimento record del 66%, come possible e prossimo presidente degli Stati Uniti nel 2016. E dopo un presidente di colore, una donna alla guida dell’America sembra ormai un passaggio quasi naturale di un Paese che marcia verso il futuro.