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Primarie, confronto in stile X Factor: lavoro, fisco e gay i temi. Vendola e Renzi chiudono a Casini

Due ore di confronto a cinque su SkyTg24 tra i candidati alle primarie del centrosinistra Laura Puppato, Bruno Tabacci, Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi e Nichi Vendola. Tante le domande poste del conduttore Gianluca Semprini, decise dalla redazione del telegiornale: dall’occupazione alla Fiat, dalla riforma Forneo alle adozioni gay. Senza dimenticare l’Europa e la futura coalizione se dovesse vincere il centrosinistra. Stesso tempo per rispondere alle domande, tempi rispettati da tutti i partecipanti. E alla fine l’appello dei cinque per il voto.
Puppato: “Credo che la patrimonale sara’ obbligatorio metterla per portare un po’ di equita’ fiscale, cedendo ai ceti medi e bassi parte di quelle tasse che e’ stato occultato”. “Io credo che in questo Paese, che conta la piu’ importante evasione in Europa – prosegue il consigliere Veneto – ci sia innanzitutto la necessita’ di una corretta distribuzione fiscale”.
Renzi: “Questo Paese sta morendo di tasse” e un principio inderogabile e’ quello di “non alzarle ancora”. Renzi propone un sistema piu’ semplice: “C’e’ bisogno di cambiare le regole del gioco”.
Vendola: “Rimodulazione dell’Irperf, attenuata sui ceti medio-bassi e innalzata sugli alti; patrimoniale sui grandi attivi finanziari; 75% di prelievo per redditi di oltre un milione; estendere no tax area per le famiglie e no all’Imu sulla prima casa”.
Bersani: “Credo che l’obiettivo debba essere abbassare le tasse sui redditi medio basso, sul lavoro e su chi investe per creare occupazione” e “credo di debba alleggerire l’Imu a partire da prima casa”. “Sono affezionato all’idea – aggiunge – di una grande tassa sui patrimoni” e a una “vera tracciabilita’ per farli emergere”.

EVASIONE:

Bersani: ”Non sono d’accordo sul fare l’accordo con la svizzera”. Poi invita alla “lotta aperta ai paradisi fiscale”, perche’ in questa fase di crisi “la ricchezza sa bene dove scappare. E poi un’affermazione chiara: mai piu’ un condono”. Il segretario dem chiede “tracciabilita’ per agenzie fiscale e per i movimenti” tra conti, e “l’incrocio delle banche dati”.
Puppato: “Sulla grande evasione il mio comportamento sarebbe molto simile a quello dei grandi Paesi anglosassoni e mi riferisco alle ganasce fiscali”. Puppato propone di intervenire rendendo “deducibile per i cittadini” la ricevuta fiscale.
Renzi: “Ha presente Equitalia? Il contrario”. Per il sindaco di Firenze, peruna efficace lotta all’evasione serve un “incrocio di banche dati e gestione tecnologica”. Inoltre, a proposito della “patrimoniale sui redditi di oltre un milione, sono 746: o allarghiamo la base o e’ una barzelletta”, ha detto Renzi.
Vendola: “Sono contrario alle poltiche di austerita’ a senso unico del governo Monti. Penso che noi dobbiamo mettere al centro l’incrocio delle banche dati che ci possano consentire di mettere in piedi l’analisi delle ricchezza. Perche’, caro Matteo Renzi, occorre stanare la ricchezza nascosta”. Vendola parla anche della tracciabilita’ e dice che dovrebbe essere fissata a 300 euro.
Tabacci: “Il peso fiscale è insopportabile per chi paga le tasse e per chi non le paga… L’unica strada è che ogni cittadino sia messo in condizione di fare la sua parte. Il sommerso deve emergere”.

POLITICHE ECONOMICHE EUROPEE:

Renzi: “Non guardiamo sempre alla Germania. Siamo l’Italia, dobbiamo avere l’orgoglio e il coraggio di dire cosa abbiamo fatto per l’Europa”. A proposito della possibilita’ di rinegoziare il patto di stabilita’, per il sindaco di Firenze “solo dirlo e’ un danno all’Italia”.
Vendola: “Io non penso che non serva il rigore, non un rigore cieco ma mirato sulla spesa corrente. Quello che non capisco e’ il rigore che blocca le spese per gli investimenti, quando nel nome del mito del patto di stabilita’ si interrompe la crescita anche quando ci sono i soldi” da investire.
Bersani: “Mettiamoci d’accordo: accettiamo il controllo reciproco sui bilanci, strigiamo il controllo. Ma in cambio di un allentamento della stretta sui conti, di una politica di investimento e una gestione coordinata del costo del debito”. “Anche la Germania deve capire che siamo tutti su un treno, lei su un vagone agevole, altri su un carro bestiame, tutti andiamo verso il segno meno”, ha detto ancora Bersani sottolineando: “Non c’e’ bisogno di toccare il patto di stabilita’, ma di aggiungere una serie di politiche”.
Tabacci: “Io penso che l’Europa e’ la nostra speranza, e che un’Europa piu’ forte serva anche ai tedeschi, non solo agli italiani.Non si puo’ far pensare, come fa Grillo, che bisogna rottamare la lira, come se fossimo nostalgici di una moneta che si svaluta”. “Se vogliamo tenere in tasca l’euro – puntualizza l’assessore al Bilancio del Comune di Milano – dobbiamo tenere comportamenti non dissimili da quelli degli altri Paesi europei”.
Puppato: cita Robert Kennedy e il suo “benessere interno lordo, che e’ quello che a noi interessa. Non possiamo piu’ parlare di prodotto ma di qualita’”. La consigliera veneta aggiunge che “l’euro non si discute, perche’ e’ li’ che abbiamo la nostra forza”. Quanto all’Europa, “ci offre un’opportunita’ che non abbiamo sfruttato”.

OCCUPAZIONE

Vendola: “Dico ai giovani di ribellarsi al destino di precarieta’ che e’ stato preparato per loro. La precarieta’ e’ il buco nero in cui precipita il destino di una generazione. E gli direi venite in Puglia e vedre come abbiamo inventato lavoro”.
Tabacci: “Creare le condizioni per allargare la base produttiva, come diceva Bersani. Mettere in condizione il sistema delle imprese di creare lavoro”.
Bersani: “Dammi un occhio e giudicami tra due anni, perche’ in 48 ore non si risolve il problema”. “Ai giovani direi: se stai rinunciando ad iscriverti all’universita’ aspetta un attimo perche’ un po’ di soldi in piu’ sul diritto allo studio dobbiamo metterli”, ha detto Bersani. Per il leader del Pd, bisogna “fare ogni cosa per allargare la base produttiva e dare occasione di lavoro”, creare le “condizioni perche’ le aziende abbiano piu’ interesse per assumere donne e giovani”, dare “piu’ innovazione, tecnologia, agenda digitale, efficienza energetica”. E poi, per Bersani, servono “piu ‘meritocrazia e eguaglianza”.
Puppato: ”Non ci sono bamboccioni, ma giovani che prendono 600 euro al mese, che non hanno autonomia, che e’ la condizione essenziale” per crearsi una vita. Cita uno studio europeo: ”Se investissimo invece che l’1,5% del Pil, il 3% del Pil su ricerca e innovazione, solo in Italia si creerebbero oltre 400mila posti di lavoro”. Quindi piu’ risorse a ”ricerca, innovazione e istruzione” e poi ”contratto di lavoro a tutele progressive” per assumere donne under 35 e giovani. “A chi oggi li chiama schizzinosi”, ovvero al ministro Fornero, “vorrei dire che non ci sono bamboccioni ma giovani precari che prendono 600-800 euro al mese”. Per la consigliera veneta, bisogna “investire su ricerca, innovazione e scuola” per far ripartire il Paese e l’Europa.
Renzi: L’Italia non e’ una Repubblica fondata sul lavoro ma “sulla rendita”. “Questo e’ un Paese in cui ci sono rendite di posizione sempre dei soliti noti e un under 25 ha una difficolta’ pazzesca ma anche un over 50 che viene buttato fuori dal processo produttivo”. “Non faccio promesso ma un invito, quello di giocarsela in un Paese che noi vogliamo cambiare” con meno burocrazia, giustizia civile piu’ veloce e “andiamo a cattivo a combattere la piaga pazzesca del lavoro femminile”, prosegue Renzi. “Alla luce di questo a un ragazzo non dico che e’ un bamboccione” e dico a “un ragazzo che se conosce qualcosa e non qualcuno” avra’ un lavoro.

RIFORMA FORNERO:

Tabacci: Della riforma del lavoro targata Fornero “qualcosa andrebbe ritoccato, se si comincia a crescere ci sono possibilita’ per andare oltre”.
Puppato: la riforma Fornero delle pensioni ha ”lasciato fuori dalla porta una quantita’ di persone che avevano titolo e diritto a una pensione” e poi ”siamo diventati piu’ realisti del re, siamo il paese in Europa in cui serve il numero di anni maggiore per andare in pensione”. E’ vero che ”la riforma e’ stata fatta perche’ siamo in emergenza, ma resta una profonda ingiustizia e dobbiamo rivederla”.
Vendola: la riforma Fornero “e’ in continuita’ con il berlusconismo ma ci sono diritti, come il lavoro, che non possono essere monetizzati”. E poi per il leader di Sel e’ stato un erroe non essere intervenuti “nella giungla di contratti” atipici. No a “svalutare il lavoro perche’ se il lavoro e’ piu’ stabile, anche le azinde sono piu’ competitive sul mercato”.

FIAT E MARCHIONNE:

Puppato: A Marchionne “chiederei di evitare il gioco muscolare che sta facendo nei confronti dei lavoratori e che non gli rende merito. Dovrebbe guardare dentro la sua azienda e capire quali sono le sue responsabilita’”. La consigliere veneta rimprovera all’ad della Fiat la mancata “innovazione, che non c’e’ stata nella produzione di veicoli. Non abbiamo veicoli competitivi”. Dunque a Marchionne “chiederei di rimettere mano all’innovazione”.
Renzi: “Sono uno di quelli che ha creduto in lei, mi sono preso un sacco di accuse e sono stato deluso, tradito”. “Se anche fa una macchina buona non ci offendiamo -ha proseguito Renzi-. Io, da presidente del Consiglio, porterei in Italia Toyota e Volkswagen” e “se viene a Firenze scoprira’ che non e’ una citta’ piccola e povera”.
Vendola: a Marchionne ”io non ho mai creduto, perche’ non si fa un atto di fede nei confronti di un piano industriale, lo si legge. Fabbrica Italia era solo la copertina di un libro, ma non c’era il libro”. E poi, insiste il leader Sel, ”le sentenze dei tribunali bisogna rispettarle, anche se lei e’ grande manager”, perche’ il suo ”accanimento contro gli operai ha qualcosa di antico e insopportabile”.
Bersani: “Marchionne un anno fa ha detto” che Fabbrica Italia si concentrava “sulla fascia medio nassa. Dopo un anno viene a dirci che la competizione sara’ sulla fascia alta. Ecco mi faccia capire perche’ mi pare un po’ ose’…”. “Voglio sapere l’anno prossimo cosa succede -aggiunge- per l’industria dell’auto. Se la Fiat e’ in condizione o se dobbiamo guardarci attorno senza esserne impediti come alla fine degli anno Ottanta”.
Tabacci: “Vorrei andare oltre. Alcune riforme hanno avuto effetti duri. Ora si può andare oltre. Bisogna allargare la base produttiva, che consentirebbe di creare lavoro anche per chi è respinto dal mercato”

COPPIE DI FATTO

Renzi: “Il Paese ha preso in giro omosessuali e eterosessuali e la conclusione e’ che oggi non c’e’ niente”. “Oggi c’e’ un problema terminologico, matrimonio si’ o no, che significa rimandare il problema”, ha detto ancora Renzi.
Puppato: “Dobbiamo non solo accettare ma proporre il matrimonio gay”, perche’ gli omosessuali “hanno diritto a veder riconosciuti i propri diritti di cura, successione, ecc.. Sull’adozione, poi, non ho alcun dubbio”, mentre “sulla maternita’ dobbiamo parlarne”. Dei matrimoni gay “e” pazzesco che ne parliamo ancora, siamo nel 2012. Dobbiamo rispettare la Costituzione, l’articolo 3″, cita Puppato leggendo per intero l’articolo della Carta.
Tabacci: “Ho partecipato, con il sindaco di Milano, alla creazione dell’albo delle unioni civili”. “Starei attento a equiparare questo al matrimonio, sono due cose diverse”. Tabacci, a proposito di adozioni, ha chiarito: “I bambini hanno diritto ad avere padre a madre”.
Bersani: “Io sono chiaramente per prendere la legislazione tedesca su unioni civili per le coppie omosessuali mentre sul tema delle adozioni direi che serve ancora una fase di riflessione”.Piuttosto, aggiunge, “occupiamoci di quelle decine di migliaia di bambini che vivono gia’ con coppie omosessuali per riprendere il filo dei loro diritti”.
Vendola: ”La Costituzione si e’ cambiata per una volgarita’ come il fiscal compact, penso si potrebbe fare per le unioni gay”. “Credo che la sinistra abbia sbagliato tante volte in passato per suo atteggiamento massimalista – prosegue – ma tante volte per il suo minimalismo. Dunque si’ a diritti interi, non col contagocce. No – ribadisce – alla frammentazione dei diritti”.

COSTI DELLA POLITICA:

Renzi: il taglio ai costi della politica non “serve a rimettere a posto il bilancio dello Stato ma e’ un segnale di credibilita’. O ci diamo una regolata o non si va da nessuna parte”. Renzi avanza 5 proposte: “abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, si fa il finanziamento all’americana”; abolizione di tutte le provincie, taglio dei vitalizi ma anche tetto agli stipendi dei manager. “Un segnale olivettiano per le aziende pubbliche: un manager puo’ prendere massimo dieci volte lo stipendio” piu’ basso di quell’azienda. Ed infine tagliare alla politica le nomine dei Cda delle aziende pubbliche. Poi si rivolge a Vendola: “Prendiamo atto di un fatto importante, caro Nichi, noi non possiamo decidere se i ricchi possono fare politica o no e comunque mi pare che, anche con il finanziamento pubblico, i ricchi hanno fatto politica negli ultimi 20 anni…”. E poi, aggiunge: “se viene fatto un referendum che abolisce il finanziamento pubblico e il giorno dopo il Parlamento fa una legge sui rimborsi elettoriali, cosi’ si prendono in giro i cittadini”.
Bersani: “Abbiamo 5-6mila societa’ partecipate. Mettiamo subito l’occhio su questa faccenda, la scure. Perche’ una cosa o e’ pubblica o e’ privata: pubblico-privato misto e’ l’occhio del demonio”. Il leader del Pd ha parlato di “ridurre i costi della politica”; del “superamento” delle province (“ora e’ venuto fuori un pasticcio cui bisognera’ mettere mano”) e si e’ detto “contrario all’abolizione del finanziamento pubblico”. Sono contrario all’abolizione del finanziamento pubblico, come dice Nichi”, ha spiegato Bersani. Stessa cortesia nei confronti di Laura Puppato, citata dal segretario del Pd parlando della necessita’ di una legge sui partiti (“come diceva Laura”).
Vendola: “Sono per l’abrogazione dei vitalizi, il dimezzamento del numero dei parlamentari, la trasparenza dei bilanci e un tetto di spesa alle campagne elettorali. Non sono d’accordo sull’abrograzione totale dei finanziamenti pubblici ai partiti perche’ tempo una politica” a solo appannaggio “dei ricchi”. Sul fronte dei tagli alla politica, Vendola critica la riforma delle Provincie che ne ha sensibilmente ridotto il numero. “Penso si debba risolvere il pasticcio delle provincie – dice – si e’ fatta mezza riforma con piu’ danni che benefici perche’ non si e’ avuto il coraggio di farne una vera”.
Puppato: “Basta sprechi. Tutti i partiti devono avere bilanci certificati e solo spese per necessita’ di informazione. Per tutto il resto come edifici e cene, insomma tutto quello che e’ ludico, questo non va compreso”.
Tabacci: “Reputo i costi della politica insopportabili”. Per questo e’ per la riduzione “a un quarto del finanziamento pubblico ai partiti”, ma non per la loro abolizione perche’ “non credo ci si possa affidare interamente ai contributi privati”. Quanto alle Province, spiega Tabacci nel corso del confronto tv tra i candidati alle primarie del centrosinistra, “credo sia giusto andare verso il loro superamento”, nonche’ sulla riduzione dei parlamentari “a 400 deputati e 200 senatori”.

LIBERALIZZAZIONI:

Bersani: “Ho una certa passione per questo tema e ho in animo un po’ di cose ma su queste cose non si fanno annunci perche’ in questo Paese gli annunci possono pregiudicare i fatti”. “Se tocca a me -dice- stavolta non ci sara’ una lenzuolata solo sulle liberalizzazioni ma anche sulla moralita’. Se non partiamo da li’ non si va da nessuna aprte”. Bersani cita legge contro la corruzione, quella appena votata “non e’ sufficente”, e la rentroduzione del falso in bilancio, e ancora provvedimenti di “natura istituzionale”, e poi i diritti come quello di essere italiani dei bimbi, figli di immigrati, nati in Italia e quindi un rinnovo della lotta alla mafia e camorra.

COALIZIONE:

Tabacci: “Siamo convinti che si possa costruire una maggioranza di centrosinistra per governare il Paese. Lo abbiamo fatto a Milano perche’ non farlo nel Paese?”. “Stiamo cercando di costrurie l’alternativa, non la ripetizione di quanto abbiamo visto sino ad oggi”, ha aggiunto Tabacci.
Vendola: “Non ho pregiudizi nei confronti di Casini ma un giudizio: faccio fatica a vederlo alleato in una mia esperienza di governo”. Parita’ di genere al governo, meta’ uomini e donne”, ha spiegato anche il leader di Sel. Vendola critica le politiche liberiste che qualcuno ”presenta come una medicina e invece sono la malattia”. ”Il mio disagio con Casini -dice il leader di Sel- lo vedo in sintonia con il liberismo, che io penso vada combattuto”.
Renzi: “Credo che in alleanza non ci debba stare Casini, con la massima stima. Perche’ credo nella liberta’ di dire le cose prima, mentre Casini sta a decidere con chi allearsi all’ultimo. Di Casini ne abbiamo gia’ tra i nostri”. “Vendola assolutamente si’, perche’ no. E guai a lasciare Tabacci fuori”, ha aggiunto il sindaco di Firenze parlando delle alleanze di governo.
Puppato: “Ritengo che la coalizione” che dovrebbe guidare il Paese “e’ questa”, ovvero quella che si sta sfidando per la leadership del centrosinistra, “una coalizione con cui c’e’ unita’ di intenti, un’alleanza per il bene comune del paese”. “Casini non ha chiesto di entrare, non ha scelto nodi. Se fosse chiara la sua posizione – aggiunge – sarebbe tutto piu’ semplice. E’ l’ago della bilancio, ma non ha sciolto i nodi”, ribadisce.
Bersani: “La mia coalizione e’ questa, con quelli che sono qui, ma sono pronto ad aprirmi a chi sta fuori per vedere se si puo’ fare una coalizione anche con i moderati”. “A questa coalizione ci sto pensando da parecchio tempo e anche a come si stanno muovendo le cose nel profondo dell’Europa. Ci sono posizioni di estrema destra, populiste e antieuropee che condizionano le destre”, dice Bersani che parla di una piattaforma dei progressisti europei che faccia argine a tutto questo e in Italia di un’alleanza con tutti quei movimenti e forze politiche “democratiche e europeiste e moderate. Non saremo settari”.

LA DOMANDA DEL SUPPORTER DELL’AVVERSARIO:

Puppato: La domanda rivoltagli dalla supporter di Renzi, ovvero se intenda continuare a fare la consigliera in Veneto se dovesse perdere alle primarie, “e’ molto polemica. Ovviamente ho intenzione continuare da consigliera, non ho intenzione di mettere sul piatto di nessun candidato alcun’altra opzione rispetto a questa”. Ma Laura Puppato non gradisce la domanda e cerca di rivolgerne una lei al sindaco di Firenze. Un’opzione che viene tuttavia negata dal conduttore del confronto tra i candidati alla premiership di centrosinistra, Gianluca Semprini.
Vendola: Una domanda “cattiva, siamo alla crudelta’” perche’ “ho stima per i miei competitor”. Cosi’ Nichi Vendola, con un sorriso, dribbla la domanda su chi voterebbe per la leadership del centrosinistra se non fosse lui stesso in gioco. “Mi spiace, non ce la faccio”, dice a tempo ormai scaduto dopo aver tentato di argomentare una risposta, nel corso del confronto tv tra i candidati alle primarie del centrosinistra.

L’APPELLO FINALE:

Tabacci: “Non ho un appello da rivolgere perche’ votino per me, ma per questa operazione politica carica di speranza per il Paese. Qui ci sono gli uomini e le donne in grado di caricarsi il fardello” di un paese in crisi, “con serieta’, competenza e professionalita’”. “Non voglio che si riproponga lo schema della macchina da guerra che ha fatto vincere Berlusconi – sottolinea – ne’ la litigiosita’ che ha contraddistinto l’esperienza del governo Prodi. Penso e faccio il tifo per una una coalizione che ha in testa di costruire il paese”.
Renzi: “Sono emozionato e felice, dicevano le primarie sarebbero state una rissa e invece abbiamo cercato di ascoltarci, dire la propria, dimostrando che si possono riempire la piazze. Le primarie fanno bene a tutti, alla politica e al centrosinistra”. “Io mi avvicino in punta di piedi, sono un ragazzo fortunato. Sto in una citta’ straordinaria, la politica e’ una cosa bella. Noi ci siamo messi in gioco perche’ tutto questo rappresenti non una speranza ma il futuro, per portare il futuro nella discussione italiana”, ha proseguito il sindaco di Firenze. “Abbiamo considerato il futuro come una pattumiera, ci abbiamo buttato il debito pubblico. Oggi si tratta di riprendere il futuro e dire che il futuro puo’ essere vissuto come piacere, con entusiasmo -ha detto ancora Renzi-. Lo faccio per i miei figli, sogno che pensino che loro babbo pensi che la politica e’ una cosa bella e vale la pena dedicargli tempo”.
Bersani: “Se tocca a me, io diro’ agli italiani: non vi chiedo di piacervi, ma di credermi. Vi diro’ le cose come sono e tutti insieme ne usciremo, con semplicita’ e verita’”. “Questa primarie -dice il segretario del Pd- stanno facendo bene a noi e al Paese. Stiamo avvicinando i cittadini alla politica e alle istituzioni. Solo con la rabbia e l’indignazione non si risolvono i problemi. Serve un governo serio e forte. Ma senza cambiamento non si risolverebbero le cose”. ”Io posso solo dire che dove sono stato un po’ di cose le ho cambiate e quindi sotto le parole moralita’ e lavoro ci saranno iniziative utili al Paese. Ma una cosa da cambiare subito c’e': il linguaggio. Noi abbiamo alle spalle una fabbrica di illusioni lanciate per anni. Basta. Se tocca a me, io diro’ agli italiani non chiedo di piacervi ma di credermi. E vi diro’ le cose come sono e tutti insieme ne usciremo, con semplicita’ e verita’”.
Puppato: “potrei chiedere agli elettori di centrosinistra di essere scelta in quanto donna, ma non lo faro’. Vi chiedo il voto perche’ la mia storia personale parla per me, e parla di coraggio, di forza e di amore per le istituzioni”. “Il mondo che vorrei proporre al mio paese – aggiunge – e’ un mondo in cui i giovani non sono costretti a emigrare, in cui le donne non devono scegliere tra maternita’ e lavoro, in cui gli anziani non sono ai margini e i cittadini e le imprese non devono chiedere ‘per favore’ per un loro diritto”.La consigliera veneta chiude il suo appello citando Gandhi: “I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni”.
Vendola: “Io che sono stato sempre un acchiappanuvole vorrei guardare e sognare un’Italia davvero migliore”. “Vedo il mio Paese -dice Vendola- sprofondare nel fango ma anche nella corruzione, nel cinismo e nella volgarita’. Penso alla politica che non si occupa delle carceri sovraffolate, penso alle persone con disabilita’ priogioniere di questi tagli feroci, penso che in Italia e’ stata coniata una nuova parola ‘femminicidio’, penso a quelli che nelle viscere della terra protestano per il lavoro, penso a un Paese regredito nei diritti sociali e nelle liberta’. Vorrei un’Italia piu’ bella, gentile e pulita e una coalizione che non pensa solo a vincere le elezioni ma che ci liberi dall’ipocrisia di un regime di 20 anni di berlusconismi e che apra le porte del futuro ai giovani”.

Alla fine del confronto, spente le telecamere, i competitor delle primarie del centrosinistra hanno brevemente commentato la trasmissione. Pierluigi Bersani ha dato una pacca sulla spalla di Matteo Renzi, le strette di mano sono state generali. Immancabili le foto a ricordo dell’evento.
Vendola chiude con una battuta: ”io, in questa partita non ero l’arbitro, ma un giocatore. Al termine, mi sono convinto sempre di piu’ a votare Vendola…”, scherza.
Ciascuno dei candidati ha in mano la lettera che ha consegnato a tutti il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia a fine trasmissione. Pisapia li invita tutti a una grande iniziativa a Milano il 16 dicembre e chiede di ”lanciare tutti insieme un segnale di unita’ e di condivisione di intenti al fine di iniziare una campagna elettorale efficace e autorevole in grado di parlare all’intelligenza e al cuore degli italiani”.