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Fiom, manifestazione a Pomigliano. Landini: Fabbrica Italia non esiste più, si discuta un nuovo accordo

In migliaia fra operai, studenti e disoccupati, partecipano al corteo indetto dalla Fiom a Pomigliano. Oltre al segretario generale della Fiom Maurizio Landini, sono presenti anche alcuni politici, fra cui il leader di Sel Nichi Vendola, il responsabile economia del Pd Stefano Fassina, il leader Idv Antonio Di Pietro e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
“Fabbrica Italia non c’e’ piu’, quindi si discuta un nuovo accordo rispettoso della Costituzione” dice Landini. “La discussione con Fiat va fatta alla luce del sole come avvenuto negli Stati Uniti, in Francia, in Germania dove il sistema industriale e’ stato difeso con l’intervento pubblico. Non a caso Fiat e’ andata in Serbia, in Brasile, negli Stati Uniti e in Polonia dove ha avuto soldi pubblici. Ma in Italia questa discussione non si sta facendo, e siccome Fabbrica Italia non c’e’ piu’ va discusso un muovo accordo rispettoso della Costituzione”.
Fiat – ha aggiunto – ha giocato per dividere il sindacato e cancellare il diritto a contrattare dentro le fabriche. Non abbiamo condiviso questa logica non per difendere la Fiom ma perche’ e’ una disfunzione della democrazia. Siamo di fronte al fatto che Fabbrica Italia non c’e’ piu’, siamo senza lavoro e senza diritti del lavoro e questo – sottolinea – fa regredire il nostro paese”.
Landini ha accolto poi Vendola con un abbraccio. “In tutta Europa – ha detto il leader Sel – il mondo del lavoro e i sindacati scendono in campo contro le politiche di smantellamento dei diritti. Oggi la fatica dovrebbe essere tirar fuori dalla palude il mondo del lavoro, e venire a Pomigliano significa venire nella capitale del mondo del lavoro angosciato dalla paura, ricattato e solo. E non si possono lasciar soli i lavoratori”. Per Vendola, “la tragedia vera e’ quella della frammentazione delle vertenze del lavoro, in ogni pezzetto d’Italia c’e’ un’azienda che sta chiudendo. Non c’e’ pero’ una vertenza generale del lavoro e non e’ solo un problema dei sindacati, e’ un problema della politica. Il compito della politica – ha concluso – e’ dare voce a questa enorme platea di invisibili”.
Il leader Idv Antonio Di Pietro coglie l’occasione per lanciare nuove accuse al Pd. “C’e’ chi appoggia il Governo e oggi e’ in piazza, in questo ci vedo un’anomalia e un’ipocrisia”. “Noi – ha aggiunto – siamo presenti a questa manifetazione per ribadire l’impegno in difesa dei lavoratori. Siamo l’unica forza in Parlamento che si oppone alle politiche di Monti che stanno uccidendo il lavoro. Ci siamo opposti alle politiche di Marchionne che hanno trasformato il lavoro in merce di scambio”.
Presente fra gli operai Fiom anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Sono qui a Pomigliano oggi in piazza cosi’ come ci sono sempre stato, anche da giurista, da napoletano, da italiano e oggi da sindaco. E’ naturale stare vicino ai lavoratori”. “Ci sono – ha spiegato – perche’ dobbiamo scongiurare la logica di chi, da una posizione padronale, approfitta di questi momenti per mettere l’uno contro l’altro i lavoratori e non rispettare le sentenze. Pomigliano e’ il simbolo della lotta per il lavoro, con Atitech, Alenia, Ansaldo”.
Il responsabile economia del Pd Stefano Fassina replica alel critiche di Di Pietro. “Il Pd e’ stato sempre alle manifestazioni: quando era all’opposizione del Governo Berlusconi, quando e’ riuscito a cacciare Berlusconi e oggi che sostiene il Governo Monti”. Di Pietro “dovrebbe ricordare – aggiunge Fassina – che se non ci fosse stato il Pd a cacciare il Governo Berlusconi e ad aprire la fase del Govero Monti oggi l’Italia sarebbe scivilata in una situazione molto simile a quella di altri paesi europei, tipo Spagna e Grecia, dove i lavoratori stanno molto peggio”.