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La scuola in piazza, cortei pacifici in tutta Italia, Cancellieri: Ha vinto la democrazia, continuiamo così nella legalità

La scuola in piazza, cortei pacifici in tutta Italia, Cancellieri: Ha vinto la democrazia, continuiamo così nella legalità

Cortei in tutta Italia contro i tagli e la crisi. Gli studenti sono tornati a mobilitarsi in diverse città italiane, dopo dieci giorni dalle proteste segnate dagli scontri del 14 novembre. A Firenze tre studenti sono stati denunciati per aver bloccato un treno alla stazione di Santa Maria Novella durante la manifestazione. A Pisa è stata data alle fiamme una bandiera del Pd. Migliaia gli studenti scesi in piazza anche a Palermo, Catania, Bari, Napoli e Parma.

Ma la giornata più ‘calda’ l’ha vissuta la Capitale, blindata per la presenza di tre cortei, indetti rispettivamente da studenti, Cobas e Casapound, e che si sono conclusi senza incidenti. Sempre a Roma si sono svolti anche due sit-in, uno della Cgil la mattina a piazza Farnese e l’altro dell’Anpi nel pomeriggio a piazza dell’Esquilino, che si è poi unito in un corteo, con l’adesione di parte degli studenti, terminato a San Lorenzo.

Un bilancio positivo per il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. “Ha vinto la democrazia grazie all’impegno delle forze dell’ordine -ha ribadito- che sono state davvero straordinarie grazie anche ai manifestanti che hanno scelto la via giusta, quella della legalità e quindi possiamo essere contenti. Ai manifestanti dico -ha concluso il ministro- benissimo continuiamo così nella legalità”. Tutte queste manifestazioni in un giorno sono “veramente troppe” per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno che chiede “un regolamento” dei cortei di piazza per la Capitale. “Non è pensabile che 10mila persone tengano bloccata una città di tre milioni di abitanti. Il diritto a manifestare – conclude Alemanno – non può essere esercitato sulla pelle di tutti i cittadini, bloccando un’intera città”.

Dalle pagine del suo blog Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, ha voluto esprimere la sua vicinanza a “studenti e professori che oggi hanno manifestato in tutta Italia. Hanno mille volte ragione e, con le loro battaglie, non stanno difendendo solo i loro sacrosanti interessi, ma quelli di tutto il Paese”. A partire per primi sono stati gli studenti medi e universitari che hanno sfilato in un corteo non autorizzato da piazzale Ostiense e diretto a Piazza Venezia. Ad aprire il corteo lo striscione ‘Contro crisi e austerità riprendiamoci la città’. Agli studenti partiti da piazzale Ostiense si sono poi uniti anche dei ragazzi palestinesi. “In nome degli studenti di Gaza salutiamo la vostra lotta in difesa dei legittimi diritti e siamo con le vostre giuste richieste”, si leggeva sui volantini, distribuiti dai palestinesi, che chiedono di “boicottare la cooperazione accademica tra le vostre università e quelle dello Stato d’apartheid israeliano”. Durante il corteo degli studenti è stato urlato anche lo slogan: “Lo Stato d’Israele va distrutto”. Alcuni studenti che hanno partecipato al corteo non autorizzato hanno sfilato con uno scolapasta in testa: una provocazione diretta al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che venerdì ha detto che chi indossa il casco è denunciabile. Successivamente, il corteo si è unito a quello dei Cobas: i manifestanti sono entrati contromano sul lungotevere Dante, di fronte a via della Conciliazione e Castel Sant’Angelo, per poi dirigersi verso via Arenula, presso la sede del ministero della Giustizia. Lì fumogeni, fischi, urla sono stati rivolti all’indirizzo del ministero, dove dieci giorni fa venne sparato un lacrimogeno che andò a colpire una finestra del dicastero. L’ingresso del ministero era protetto da quattro camionette e un gruppo di poliziotti in divisa antisommossa. Una bottiglia di vetro è stata lanciata , ma non hanno reagito alle scarse provocazioni dei manifestanti che gridavano “vergogna, vergogna”.

Mentre il corteo dei Cobas si è sciolto, quello degli studenti ha proseguito verso il Colosseo. Da lì una parte dei manifestanti ha raggiunto il presidio antifascista in piazza dell’Esquilino. Scontri non ce ne sono stati, e il presidio antifascista da piazza dell’Esquilino si è unito in corteo e si è diretto al Colosseo, per poi sciogliersi a San Lorenzo. ‘Fascista basco nero il tuo posto è al cimitero’ e ‘siamo tutti antifascisti’ sono alcuni degli slogan che sono stati scanditi dai manifestanti. ‘Roma antifascista’ la scritta che compariva sullo striscione in apertura il corteo.

Intanto da piazza Mazzini, nel quartiere Prati, alle 16.30 è partito il corteo di Casapound contro il governo, il precariato, le banche, i pignoramenti e gli sfratti voluti da Equitalia. “Siamo circa seimila”, hanno detto gli organizzatori del corteo. Avanzando i militanti hanno cantato slogan come “dal Comune alla Regione, il tuo interesse le poltrone, Polverini e Alemanno stessi impegni e stesso inganno”. Il leader di Casapound Gianluca Iannone ha sottolineato: “Ci candidiamo sia al Comune che alla Regione, ma non stiamo né con Alemanno né con Storace”. “Perché mi volete far parlare di Pacifici – ha aggiunto Iannone rispondendo a chi gli chiedeva un commento alle polemiche sollevate dal presidente della Comunità ebraica romana – siamo qui per parlare di Monti e dei suoi tagli, non c’è nulla di nostalgico in questo corteo, e poi su questo ha già risposto il prefetto”. Il corteo si è poi concluso a Ponte Milvio.

La Flc Cgil ha tenuto, invece, il suo presidio in piazza Farnese a Roma. Moltissimi i partecipanti che con striscioni, bandiere colorate e anche tamburi, cornamuse e megafoni hanno urlato e cantato la loro protesta al grido di ‘La scuola pubblica merita di più’ e ‘La cultura è patrimonio, l’ignoranza è un costo’. Ma cortei ci sono stati in tutta Italia. A Palermo uova sono state lanciate contro la sede del Giornale di Sicilia dagli studenti in corteo. In migliaia, 30mila secondo la Rete degli studenti medi, hanno attraversato le vie del centro, paralizzando il traffico cittadino. Flash mob, blocchi e slogan contro la politica di austerity del Governo Monti, e persino una bara con su scritto ‘Cultura. Qui giace il nostro futuro’. Al grido di “che la crisi la paghi chi l’ha creata” i ragazzi hanno chiesto, tra le altre cose, libri di testo a costo zero e possibilità di fotocopiarli per ammortizzare i costi; un piano di ammodernamento e consolidamento degli istituti; fondi destinati ai buoni testo e una tessera gratuita a loro riservata per accedere ai servizi di trasporto pubblico urbano. A Firenze, invece, tensione quando un centinaio di studenti si sono staccati dal corteo, sono entrati nella stazione di Santa Maria Novella e si sono diretti sui binari, bloccando un Eurostar in partenza per Venezia.