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Bersani: Monti vuole candidarsi? E’ meglio che ora resti fuori dalla contesa

”Proprio perché Monti può essere ancora utile, sarebbe meglio che restasse fuori dalla contesa”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, interviene dopo le annunciate dimissioni del premier Mario Monti. ”Ognuno sceglie come crede, fa le proprie valutazioni con serenità, noi abbiamo sostenuto lealmente questa operazione di transizione che la destra ha sfregiato nelle ultime settimane”. E se in futuro ci sarà la possibilità ”nel nome dell’Italia” di collaborare con Monti ”non ho intenzione – chiarisce – di inibire in nessun modo le sue scelte”.
Bersani non nasconde poi i suoi timori dopo l’avvio in profondo rosso di Piazza Affari con l’instabilità politica che si riflette sui mercati e sullo spread. ”Sono preoccupato dalla tempesta finanziaria, ma cerchiamo di dare un messaggio: il governo è lì, la legge di stabilità si fa e il centrosinistra ha sempre garantito i conti pubblici e portato avanti una politica fortemente europeista”.
“Ci mettiamo a disposizione per tutto quello che può servire a rassicurare i mercati e i nostri interlocutori – afferma Bersani -. L’approvazione in tempi rapidi della legge di stabilità credo possa essere una prima risposta”.
Il ritorno in campo di Silvio Berlusconi non spaventa tuttavia il leader del centrosinistra: ”Ho fiducia enorme negli italiani che hanno i fatti spiattellati davanti sui quali riflettere, a loro la decisione”. Bersani sottolinea come la destra ”dopo quasi 10 anni di governo ci ha portato sul precipizio e adesso senza nemmeno accennare una riflessione o proporre un minimo cambiamento, si presenta tale e quale, secondo il principio dell’eterno ritorno”.
E se la destra è pronta a ripresentarsi il segretario Pd si rivolge ”a tutte quelle forze, quei commentatori, quei protagonisti della vita economica e culturale” per dire: ”Attenzione a chi volesse in Italia spargere dubbi sull’affidabilità del centrosinistra. Sono convinto – sottolinea – che senza il centrosinistra l’Italia potrebbe diventare un problema per l’Europa e per il mondo”. L’Europa ”sa benissimo che noi siamo quelli di Ciampi, di Padoa Schioppa, di Visco, Prodi, Amato, D’Alema, siamo quelli che hanno aggiustato i conti, che hanno portato l’Italia nell’Euro, che hanno tenuto una politica saldamente e fortemente europeista”. Per questo ”se si osserva il resto del panorama politico intorno a noi, questa affidabilità non può essere garantita da nessuno”.
Quindi si rivolge direttamente al Cavaliere che aveva invitato Matteo Renzi a unirsi alla sua coalizione: ”Lo inviterei a non cadere nel ridicolo anche se è un luogo che ha già ampiamente frequentato”. ”Dopo le Primarie – sottolinea il segretario Pd – siamo tutti più in salute. Si combatterà insieme questa battaglia, questi giochini lasciano il tempo che trovano. Tutto il Pd, anche Renzi, combatterà insieme”, per vincere le elezioni.
Quanto alla data del voto il segretario Pd non si sbilancia, ma conferma le indiscrezioni: “Se siamo nel campo teorico ci sono più date possibili a febbraio per andare alle urne”.