Mps, Bankitalia accusa: Siamo stati ingannati c’erano documenti nascosti. Bersani: Rompiamo legami tra politica e banche
Lo scandalo derivati travolge Mps che nella giornata di Borsa odierna lascia sul terreno l’8,43%. Dopo le dimissioni dell’ex numero uno Giuseppe Mussari dalla carica di presidente dell’Abi, il titolo è crollato. Mussari ha consegnato al vicepresidente vicario Camillo Venesio le sue dimissioni “immediate e irrevocabili” dalla presidenza dell’Abi. Troppa la pressione del caso Mps, con le indiscrezioni, le conferme e le smentite che si rincorrono intorno al dossier ‘Alexandria’ per rimanere alla guida dell’Associazione di Palazzo Altieri. Nella lettera da una parte rivendica di aver operato nel rispetto della legge, dall’altra spiega di non poter correre il rischio di danneggiare l’immagine dell’Abi: “Assumo questa decisione convinto di aver sempre operato nel rispetto dell’ordinamento, ma, nello stesso tempo, deciso a non recare alcun nocumento, anche indiretto, all’Associazione”.
”Non risulta che alcuna delle operazioni in oggetto sia stata sottoposta all’approvazione del Cda della Banca – precisa in una nota Monte dei Paschi di Siena -, in quanto ciascuna rientrava nei poteri delle strutture preposte alla gestione operativa”. In particolare, sottolinea Mps, ”le analisi in corso relative ad alcune operazioni strutturate poste in essere in esercizi precedenti e presenti nel portafoglio della Banca riguardano a oggi esclusivamente le operazioni denominate ‘Alexandria’, ‘Santorini’ e ‘Nota Italia”’. ”Anche in virtù della richiesta di incremento dei ‘Nuovi Strumenti Finanziari’ per 500 milioni”, si ritiene che ”la Banca sia in condizioni di assorbire, dal punto di vista patrimoniale, le conseguenze delle scelte finanziarie, contabili e gestionali relative alle operazioni” Alexandria, Santorini e Nota Italia.
La vera natura di alcune operazioni, riguardanti il Monte dei Paschi di Siena, riportate dalla stampa, si legge in una nota di Bankitalia, “è emersa solo di recente, a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all’Autorità di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps”. Le operazioni, rileva Banca d’Italia, sono ora all’attenzione sia della Vigilanza sia dell’Autorità giudiziaria, in piena collaborazione. Gli approfondimenti e le indagini sono coperti da segreto d’ufficio e da segreto istruttorio”. Nei mesi scorsi, ricorda Bankitalia, ”i vertici di Mps sono stati rinnovati. I nuovi amministratori stanno cooperando con l’autorità giudiziaria e con la Banca d’Italia per accertare le passate circostanze”.
”Nella misura in cui ci saranno gli estremi per tutelare il valore patrimoniale della banca certamente noi ci muoveremo – ha detto al Tg1 il presidente di Mps, Alessandro Profumo, sull’ipotesi di un’azione di responsabilità contro i precedenti vertici – Ad oggi stiamo facendo tutte le analisi che sono necessarie per capire chi ha fatto che cosa”. ”Sono certo che con il lavoro che stiamo facendo torneremo ad avere la reputazione che ci meritiamo”, ha sottolineato Profumo.
La vicenda Mps infiamma anche il mondo della politica. Pier Luigi Bersani respinge ogni ruolo del Pd nella vicenda: “Nessuna responsabilità, per l’amor di Dio. Il Pd fa il Pd e le banche fanno le banche”. Antonio Ingroia definisce un “vero scandalo, il regalo di 3,9 miliardi di euro che il governo Monti ha fatto alla Monte dei Paschi di Siena, prelevandoli direttamente dalle tasche degli italiani”. Uno schiaffo ai cittadini per Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, perché, dice, “si tratta di soldi pubblici, presi dalle casse dello Stato e dalle tasche dei cittadini, e versati a Mps da questo governo di banchieri”. Dal caso dei derivati, sottoscritti da Mps, fa notare il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ”si può trarre l’idea che quelle frasi che abbiamo sentito tante volte dal ministro dell’Economia del governo Berlusconi, che nelle banche andava tutto bene e che ci avrebbe pensato lui, non corrispondevano all’effettiva vigilanza sul sistema”. Il vero scandalo, attacca il segretario nazionale di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, è che “il governo ha regalato alla Monte dei Paschi di Siena 3,9 miliardi, cioè che ha usato i soldi degli italiani che pagano le tasse per coprire i buchi di una banca privata”.
Si tratta di un “grave” scandalo anche per il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. La cosa peggiore, precisa Gasparri, è che “tutto ciò accada mentre il governo Monti accorda 3,9 miliardi al Mps, più dell’Imu pagata sulla prima casa dagli italiani”. “Le banche hanno badato troppo alla finanza e poco all’economia reale, alle famiglie e alle imprese – ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano – Monti ha coccolato le banche e dato schiaffi al ceto medio”. “Noi abbiamo due richieste precise per le banche – prosegue Alfano – la prima è restituire all’economia reale, alle famiglie e alle imprese, i soldi avuti a basso tasso di interesse dalla Bce; il secondo riaprire i rubinetti del credito”.
Su Twitter Roberto Maroni chiede a “Monti e Bersani” di spiegare “subito in Parlamento i favori a Mps e le responsabilità del Pd nella disastrosa gestione della banca”. “Monti ed il Partito democratico hanno l’obbligo di fare chiarezza sulla vicenda del Monte dei Paschi – rincara la dose il senatore del Popolo della Libertà Altero Matteoli – Spieghino quali ruoli hanno esercitato e Bersani non se ne lavi le mani”.
“E’ follia spremere le famiglie per aiutare le banche” scrive su Twitter il fondatore di ‘Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale’, Giorgia Meloni. ”A Mps 3,9 miliardi di aiuti di Stato sotto forma di MontiBond, più dell’intero valore dell’Imu sulla prima casa”.
Per Oscar Giannino, fondatore di ‘Fare per fermare il declino’, la crisi è dovuta alla politica e non alla finanza. “La questione del Monte dei Paschi – dice – ha poco a che fare con la finanza speculativa, mentre ha molto a che fare con la politica”. “A tutti coloro che avanzano polemiche strumentali sui 3,9 miliardi di bond del governo in favore dell’istituto di credito però – conclude Giannino – voglio ricordare che questi non sono un regalo bensì un prestito che deve essere restituito”.
Intanto il coordinamento Mps di Fisac Cgil chiede al vertice di Monte dei Paschi ”di spiegare ai lavoratori, ai quali tra l’altro spetta l’onere di confrontarsi quotidianamente con la clientela, la reale situazione della Banca e le reali responsabilità delle precedenti gestioni e di quella attuale”. ”L’Azienda convochi le organizzazioni sindacali – conclude la nota – e affronti il tema del risanamento, accantonando inutili progetti quali le esternalizzazioni e la neutralizzazione del contratto integrativo. Noi abbiamo da tempo un progetto basato sulla solidarietà e su politiche serie di contenimento dei costi”.
Questo localismo ha impedito a quella banca di dire veniamo via dal controllo, mettiamoci dentro la grande ristruttazione del sistema bancario. Questo è stato un limite del localismo”. Lo ha detto, a ‘Agora”, Pieluigi Bersani parlando del rapporto tra politica e banche nella questione Mps.
“Nell’ultima fase la banca ha cercato di darsi una dimensione, ma lo ha fatto a prezzi altissimi- ha aggiunto il leader del Pd-, in un momento in cui stava arrivando la grande crisi”.
Per Bersani “è positivo, ottimo, rompere questi residui legami. Sono sempre stato di questa teoria”. “Dopo, però, dobbiamo riconoscere che le fondazioni comunque, in una fase turbolenta hanno garantito una certa stabilità di indirizzo e una continuità, mentre altri azionisti meno -ha spiegato il leader del Pd-. Vediamo se le muraglie cinesi sono sufficienti, tra il ruolo di enti e fondazioni. Poi ragioniamoci in ragione di una evoluzione del sistema finanziario tra dimensione europea e nazionale. In prospettiva, rompere questa legame credo sia positivo”.
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