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Legge elettorale, Pd in pressing su Renzi: “Non incontri Berlusconi e’ un pregiudicato”. I dem temono la stessa “trappola” in cui cadde D’Alema

Legge elettorale, Pd in pressing su Renzi: “Non incontri Berlusconi e’ un pregiudicato”. I dem temono la stessa “trappola” in cui cadde D’Alema

Si infiamma lo scontro nel Pd in vista della direzione. Un nuovo altolà a Renzi arriva dalla minoranza dem. Tema del contendere, il possibile faccia tra il segretario Pd e Berlusconi, che fonti vicine al sindaco dicono ci sarà sabato pomeriggio in un luogo “neutro”. L’ex responsabile giustizia, Danilo Leva - area Cuperlo – attacca: “Premesso che sulla legge elettorale è opportuna un’intesa prima in maggioranza e poi con le altre forze politiche, un conto è ragionare con Forza Italia, in quanto partito politico, un conto è una riabilitazione del tutto gratuita di Berlusconi. Voglio ricordare a Renzi che Berlusconi è un condannato in via definitiva per evasione fiscale. Per aver sottratto, cioè, centinaia di milioni di euro al fisco italiano. Sfido Renzi a trovare un paese europeo in cui un personaggio del genere venga chiamato a decidere della legge elettorale”. E al segretario che aveva obiettato: “Si dice contrario a incontrare Silvio Berlusconi chi con Berlusconi ci ha fatto il governo”, Leva replica: “Il governo con Berlusconi? Era Renzi a volerlo. Bersani cercava di fare il governo del cambiamento”.

Sulla stessa linea anche il capogruppo democratico alla Camera, Roberto Speranza: “E’ giusto parlare con tutti di legge elettorale, e anche con Forza Italia”. Ma trova inopportuno colloquio a due Renzi -Berlusconi: “No al confronto con una persona che è stata condannata in terzo grado”.

I temi caldi dunque non mancheranno, in questa prima direzione Pd del 2014. Matteo Renzi dovrà vedersela con la minoranza interna anche sulla scelta del modello elettorale.
Il gruppo dei bersaniani, area che attualmente fa capo a Cuperlo, chiede innanzitutto al segretario di indicare una delle opzioni, convergendo sul doppio turno. Che è poi la formula – l’unica – sui cui punta l’Ncd di Alfano. Il sindaco di Firenze non esclude questa soluzione, purché il ballottaggio scatti solo nel caso in cui una delle coalizioni non raggiunga una certa soglia. Ma vuole tenersi le mani libere. E non vuole escludere, a prescindere, il “secondo partito del Paese”, cioè Forza Italia. “Sulle regole parlo con tutti”, ha ripetuto ieri sera. E così – dopo aver visto in questi giorni Alfano, Vendola, Casini e Verdini – tiene aperta la porta a Silvio Berlusconi. E potrebbe incontrarlo già sabato. Forse addirittura nella sede del Pd, al Nazareno.

L’ex rottamatore pretende comunque dal Cavaliere un impegno esplicito. Una risposta scritta, che riguardi non solo la legge elettorale. Ma anche il tema, più generale, delle riforme istituzionali. A partire dall’abolizione del Senato. D’altronde la preferenza di Forza Italia per il modello spagnolo è noto. E se l’incontro tra Renzi e Berlusconi dovesse andare “troppo” bene, ci sarebbe una nuova grana per il governo Letta.

Ieri il faccia a faccia tra Renzi ed Alfano non è stato decisivo. E resta il timore – nei governativi – che proprio dalla riforma elettorale possa arrivare il colpo fatale per l’esecutivo guidato da Enrico Letta. Non a caso, un incontro tra il premier e il segretario potrebbe esserci a margine della stessa direzione Pd. Anche se Letta, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, non parteciperà questo pomeriggio alla direzione del Pd. Con Renzi è possibile anche che tra i due ci sia oggi una telefonata e non un incontro.