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Rai, si cambia. La terna di Dall’Orto: Andrea Fabiano (Rai Uno), Ilaria Dallatana (Rai Due) e Irene Bignardi (Rai Tre). La delusione dei dipendenti di viale Mazzini

Rai, si cambia. La terna di Dall’Orto: Andrea Fabiano (Rai Uno), Ilaria Dallatana (Rai Due) e Irene Bignardi (Rai Tre). La delusione dei dipendenti di viale Mazzini

Se si cervava un segno di cambiamento rispetto a passato, le nomine in arrivo per la Rai non deluderanno affatto. Di certo lasceranno molti malumori sopratutto interni alla Rai, bypassata con i suoi 1300 dipendenti dalle scelte dei nuovi vertici. Fatta eccezione per Andrea Fabiano che passa da vicedirettore a direttore di RaiUno. Gli altri proposti sono Ilaria Dallatana (fondatrice della società di produzione Magnolia) a RaiDue, Daria Bignardi alla guida della Terza Rete. Angelo Teodoli da RaiDue a Rai4. Gabriele Romagnoli direttore di RaiSport. Giancarlo Leone (probabilmente) coordinatore editoriale dell’offerta di tutte queste reti. Antonio Marano presidente di Rai Pubblicità.

A 7 mesi dal suo arrivo a Viale Mazzini, forte ormai dei poteri di amministratore delegato, Antonio Campo Dall’Orto ha definito la sua squadra editoriale e manageriale.

I nomi sono stati annunciati oggi dall’amministratore delegato nella riunione con i 9 consiglieri di amministrazione. La nomina formale arriverà nella riunione del Cda di domani.

In quella sede, per la prima volta nella storia, Campo Dall’Orto non avrà bisogno di trovare la maggioranza dei voti dei consiglieri. In base alla legge di riforma della Rai in vigore da gennaio, i consiglieri esprimeranno un semplice parere sui nomi prescelti. Perché uno dei direttori di rete proposti sia bocciato servirebbe l’altolà congiunto di 7 consiglieri su nove. Sarebbe un evento politicamente traumatico di cui non ci sono avvisaglie oggi. La sola nomina di Marano a Rai Pubblicità è di stretta competenza del Cda.

Campo Dall’Orto conferma il suo proposito di rinnovare del tutto la guida dei principali canali della tv di Stato, collocando due donne sulle 3 poltrone disponibili tra RaiUno, RaiDue e RaiTre. Le scelte delle nuove direzioni – secondo Dall’Orto – sono “basate su esperienza e merito, autonomia dai partiti, nel segno della valorizzazione delle risorse interne”. Le pressioni delle lobby non sono mancate e neanche quelle della politica. Ma Campo Dall’Orto giura di aver scelto in libertà.

Le contestazioni. Ma non mancano le critiche. L’Usigrai parla di “uno schiaffo” contro chi lavora in Rai. In una nota, il sindacato scrive: “Nei fatti una sonora sfiducia e delegittimazione di tutti i dipendenti della Rai. Se fossero veri i nomi che domani saranno proposti dall’ad al Consiglio di Amministrazione, saremmo di fronte a un fatto grave. Salvo l’eccezione di RaiUno, l’ennesima infornata di esterni. Evidentemente Campo Dall’Orto ritiene che tra gli 11mila dipendenti non ci sono professionisti in grado di assumere ruoli di rilievo. Si dà corpo così al pregiudizio che l’Usigrai ha denunciato da subito, nei confronti di tutti coloro che in questi anni hanno lavorato per il Servizio Pubblico, assicurando il primato alla Rai in termini di ascolto e credibilità”.

Lo stesso amministratore delegato ha poi risposto alle critiche dell’Usigrai e di alcuni esponenti politici (5Stelle) ribadendo la qualità delle sue scelte. Campo Dall’Orto è stato sentito in audizione in Commissione di Vigilanza: “La nuova legge ha dato più potere ma anche più responsabilità all’amministratore. Per questo mi sono assunto la responsabilità di proporre ai consiglieri queste nomine basate sul principio del pluralismo culturale. E questa la vera cesura rispetto alla politica. Abbiamo agito in modo tale che il rinnovamento sia basato sulle competenze. Questi nomi sono la chiara espressione delle nostre ambizioni”.

I profili dei nominati. Andrea Fabiano, laurea all’Università di Bari, master ad Harvard, a Viale Mazzini è stato anche vice responsabile del Marketing strategico e responsabile del Marketing, era il vice di Leone alla Prima Rete dal febbraio del 2015.

Studi alla Cattolica di Milano (Lettere Moderne) e alla Sorbonne Nouvelle di Parigi (Comunicazione), Ilaria Dallatana si è fatta le ossa in casa Mediaset. Prima in Spagna (a Telecinco) e poi a Canale 5 e Italia Uno (come capo della Divisione Intrattenimento). Nel 2001, la fondazione di Magnolia insieme a Giorgio Gori dove è mamma di programmi come L’Isola dei Famosi. Nel 2011 l’approdo – come amministratore delegato – alla Zodiak Media, gruppo specializzato nella produzione di contenuti controllato dalla De Agostini. Dallatana piaceva anche all’ex direttore generale Luigi Gubitosi, che la voleva a RaiUno al posto di Giancarlo Leone. Ma la manager rifiutò una retribuzione che, in quel momento, non poteva superare i 300 mila euro lordi annui.

Daria Bignardi esordisce in televisione nel 1991 a Milano, Italia, prima con Gad Lerner e poi con Gianni Riotta. Conduce la prima e la seconda edizione del Grande Fratello su Canale 5 (nel 2000 e nel 2001). Nel 2004 lancia Le invasioni barbariche su La7, trasmissione che riprenderà nel 2010 dopo un intermezzo sulla Seconda Rete della Rai con L’era glaciale.

Gabriele Romagnoli, bolognese, classe 1960, giornalista e scrittore, collaboratore di Repubblica, avrà il compito di cambiare le modalità di narrazione dello sport della Rai, con particolare cura per i due grandi e costosi eventi del 2016, gli Europei di calcio (23 gare in diretta per la Rai) e le Olimpiadi. Ha scritto anche per La Stampa e per Vanity Fair e ha diretto il mensile GQ.