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Il 14 luglio di sangue, tanti italiani sul lungomare. La storia fortunata di Marco e quella del piccolo Matteo che convince la nonna a stare a casa perché stanco

Il 14 luglio di sangue, tanti italiani sul lungomare. La storia fortunata di Marco e quella del piccolo Matteo che convince la nonna a stare a casa perché stanco

L’ennesima strage e le molte serie personali di chi e’ scampato per un gioco del destino e chi invece ha perso la vita. C’erano anche moltissimi italiani, come ogni anno, a seguire la parata del 14 luglio e soprattutto il grande spettacolo dei fuochi artificiali sulla Promenade des Anglais, una consuetudine per Nizza e la Costa Azzurra che attrae migliaia di persone anche da oltreconfine, in particolare dall’estremo ponente ligure. Mentre cresce il numero delle viittime dopo il tragico attentato sulla Promenade, non si hanno notizie di italiani coinvolti ma, per fortuna, arrivano le parole degli scampati.
Marco Antei imperiese, presidente di M.I.A. Arcigay Imperia e ricercatore di matematica presso l’Università nizzarda con tanta emozione racconta quegli istanti terribili che hanno violentato una città mentre festeggiava il 14 luglio. “Mi trovavo nei pressi di dove è avvenuto l’attentato a circa 200 metri, mentre ora sono a casa a circa 1 km dalla Promenade des Anglais, nel centro storico di Nizza. Mi trovavo – prosegue Marco – nei pressi del teatro delle Verdure e al momento dell’attacco terroristico ero con due miei amici dal Palazzo di giustizia nella zona di Nizza vecchia. Li abbiamo visto la gente scappare, gente che gridava e diceva di aver sentito degli spari e così anche noi siamo scappati e ci siamo rifugiati all’interno di un ristorante. Avevo appuntamento in un pub del centro con mio marito ma ho fatto in tempo a scrivergli “go home” prima di rinchiudermi nella Cave.”

Ed emergono altre storie, come quella riportata dal sito Riviera 24, di una nonna e un nipote: Nicole e Matteo, il nipotino italo-francese residente nel milanese e in vacanza a Nizza, avevano previsto di andare sulla Promenade per assisteere ai fuochi d’artificio, ma il bambino ha insistito per erstare a casa perchè sis entiva stanco. La mamma Nathalie, rimasta a Monza insieme al marito Marco, ha provato a convincere il figlio – riporta il sito ligure – pregandolo di accompagnare la madre: “Per fortuna”, dice ora la mamma, “Mio figlio ha detto di no. Ora ringrazio Dio”.

Da quanto si apprende, sono stati rafforzati i controlli ai confini con la Francia dopo l’attentato a Nizza. Secondo quanto si apprende, sono stati disposti dei controlli di polizia su tutte le auto in ingresso in Italia dalla Francia ai valichi di frontiera secondari mentre al valico autostradale di Ventimiglia le verifiche vengono effettuate solo su alcune auto.

Toti: “Massima collaborazione”. “Sgomento, dolore e rabbia per le vittime di Nizza. La Regione Liguria è in contatto con il ministero degli Interni: massima attenzione alla frontiera di Ventimiglia. La Liguria si stringe agli amici francesi ed è

a disposizione per qualsiasi forma possa servire alle autorità della Costa Azzurra”. Lo scrive su Twitter il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che, in un secondo tweet ha chiarito che “A Imperia nella notte è riunito il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. La Regione Liguria, attraverso la Prefettura di Imperia, ha offerto alle autorità francesi ogni aiuto possibile per i feriti attraverso gli ospedali vicini al confine”.