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Attacchi e stragi, investigatori concordi: “lupi solitari” in azione non necessariamente collegati militarmente all’Isis

Attacchi e stragi, investigatori concordi: “lupi solitari” in azione non necessariamente collegati militarmente all’Isis

Sebbene l’Is “abbia rivendicato gli ultimi attacchi” verificatisi nel corso dell’ultimo mese (Orlando in Florida, Magnaville e Nizza in Francia e Wuerzburg in Germania), “nessuno dei quattro attacchi sembra essere stato pianificato, supportato logisticamente o eseguito direttamente dall’Is, secondo le informazioni a disposizione dell’Europol”. Il fatto che gli attentatori di Orlando, Magnavile e Wuerzburg abbiano fatto riferimento all’Is “indica che erano sostenitori dell’Is, ma il loro reale coinvolgimento nel gruppo non può essere stabilito” con certezza. Quanto a Nizza, “attualmente non ci sono prove che indichino che l’attentatore si considerasse un membro dell’Is”. Lo scrive Europol, in una nota allegata al rapporto sulle attività terroristiche nel 2015 nell’Ue, dedicata agli ultimi attentati, condotti da ‘lupi solitari’. “Malgrado il fatto che un certo numero di attentatori solitari leghi i propri atti alla religione o all’ideologia, il ruolo di potenziali problemi di salute mentale non dovrebbe essere trascurato – continua Europol – l’attentatore di Nizza avrebbe sofferto di seri disturbi psichiatrici e sarebbe stato in cura. Nel dicembre del 2014, due attacchi con modalità operative simili si sono verificati in Francia: in entrambi i casi sembra che gli attentatori soffrissero di problemi di salute mentale”. “Il 21 dicembre 2014, a Digione – prosegue l’Europol – la Polizia ha arrestato un uomo dopo che ha investito 11 persone in cinque diverse zone della città. Il sospettato era conosciuto alla polizia per attività criminali non connesse al terrorismo; alla fine è stato confermato che l’uomo soffriva di schizofrenia”.

POSSIBILI ATTACCHI FUTURI – Attacchi terroristici con modalità simili a quelle utilizzate a Parigi il 13 novembre 2015 “potrebbero essere effettuati ancora nell’Unione Europea nel prossimo futuro”. E’ la previsione dell’Europol, che oggi ha diffuso un rapporto sulle attività terroristiche nell’Ue.

“Diversi jihadisti europei – ricorda l’Europol – occupano posizioni prominenti nello Stato Islamico e manterranno probabilmente contatti con le reti terroriste nei rispettivi Paesi di origine. Gli attacchi del 13 novembre a Parigi hanno inaugurato la tattica dell’Is di utilizzare armi di piccolo calibro con ordigni esplosivi improvvisati portatili per attacchi suicidi, progettati per causare perdite massicce. Il modo in cui questi attacchi sono stati preparati e attuati (organizzati da persone rientrate in patria) molto probabilmente dirette dalla leadership dell’Is e con l’utilizzo di reclute locali, ci portano alla valutazione “che episodi simili si possano ripetere”. L’Europol spiega inoltre che “l’Is ha ripetutamente minacciato la Penisola Iberica e gli Stati membri della coalizione anti-Is nei loro video di propaganda, facendo riferimenti specifici a Belgio, Francia, Italia e Regno Unito”.

GLI ATTACCHI TERRORISTICI DEL 2015 – Nel 2015 sono morte 151 persone a causa di attacchi terroristici nell’Unione Europea, mentre oltre 360 sono rimaste ferite. Sei Stati membri hanno subito attacchi, portati a termine, falliti o sventati. Nell’Ue sono state arrestate 1.077 persone per attacchi connessi al terrorismo, delle quali 424 in Francia. Il 94% degli individui processati per terrorismo jihadista sono stati riconosciuti colpevoli.

LA NUOVA GENERAZIONE DI FOREIGN FIGHTERS – I foreign fighters arrivati in Siria e in Iraq spesso si sposano e fanno figli, grazie anche al consistente afflusso di donne europee verso il territorio del Daesh. Bambini che vengono allevati e cresciuti con gli ideali del’islamismo radicale: lo Stato Islamico sta allevando “la prossima generazione di foreign fighters, che potrebbe costituire una minaccia nel futuro per la sicurezza degli Stati membri”. E’ un fenomeno che desta “particolare preoccupazione”.