Berlusconi: Non andremo al voto

Berlusconi: Non andremo al voto

“Parlare di sfiducia ora è del tutto inappropriato”. E’ il giorno del discorso alla Camera e Berlusconi mantiene calme le acque nonostante la bocciatura dell’art.1 del rendiconto finanziario anche per il mancato voto di alcuni uomini della maggioranza e il monito del Presidente della Repubblica che aveva chiesto risposte precise in merito alla tenuta del Governo in un momento così delicato per il Paese. Il Premier scioglie anche il gelo con il Quirinale elogiando la vigilanza istituzionale del capo dello Stato che è stata impeccabile e aggiungendo che il Colle ”sorveglia sul regolare svolgimento delle istituzioni e stimola i soggetti della politica senza fare politica”. Nel suo intervento di venti minuti con un’Aula semivuota per l’assenza dell’opposizione che non ha neanche circolato nel Transatlantico a parte i Radicali che hanno deciso di essere presenti per rispetto del ruolo istituzionale del Presidente del Consiglio, il Premier ha dichiarato che la sua maggioranza è coesa a testimoniare che l’Italia ce la può fare e ce la farà battendo la strategia del pessimismo” e degli ”sfascisti’‘. Il governo secondo quanto detto da Berlusconi riuscirà ad andare avanti senza farsi condizionare da nulla se non dal rispetto della Costituzione e degli impegni europei.  Non ha intenzione di fare passi indietro perché – continua -  “non ci sarebbero alternative credibili e le elezioni anticipate non sarebbero una soluzione ai problemi che abbiamo”.
”Le istituzioni si difendono con serietà e responsabilità senza far perdere tempo al Paese, un governo tecnico sarebbe costretto a prendere decisioni difficili e impopolari, mentre è compito del governo in carica, mettere al riparo dalla crisi economica il Paese tutelando i risparmi delle famiglie e delle imprese e assumendosi la responsabilità delle decisioni da prendere.  ”Il governo – ha spiegato – chiede di avere confermata la fiducia, perché profondamente consapevole dei rischi che corre il Paese e perché i tempi imposti dai mercati non sono compatibili con quelli di certe liturgie della politica”.
Berlusconi si scaglia contro le opposizioni alle quali accusa la volontà di “erigere patiboli di carta, di sfregiare il proprio Paese” auspicando di poter utilizzare al meglio il tempo restate della legislatura per “portare al termine il risanamento del Paese e avviare un programma di riforme per la modernizzazione del Paese”.
Al termine dell’intervento è iniziato un dibattito tra i soli esponenti della maggioranza che precedono un eventuale voto di fiducia che si terrà domani quando si dovrebbe tenere anche un Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno proprio il rendiconto generale dello Stato.