Omicidio Scazzi, rinviate a giudizio Sabrina e Cosima

Il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano nell’ambito del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010.
Madre e figlia, rispettivamente zia e cugina della vittima, Sarah Scazzi, sono accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Lo ha deciso durante la dodicesima seduta dell’udienza preliminare iniziata il 29 agosto scorso. La prima udienza della Corte di Assise è stata fissata il 10 gennaio.
Il gup di Taranto ha rinviato a giudizio anche Michele Misseri, il fratello Carmine e il nipote Cosimo Cosma, detto Mimino. Sono tutti accusati di concorso in soppressione di cadavere: Michele, zio della vittima, è accusato anche di danneggiamento seguito da incendio e ricettazione del telefonino della vittima.
“Me lo aspettavo”, ha detto Michele Misseri, parlando con i giornalisti davanti al Tribunale. “Sono colpevole, lo dirò fino alla fine: questa è la verità”, ha aggiunto. “Non è vero che faccio sempre e solo dichiarazioni spontanee perché ho chiesto sempre di essere interrogato ma non mi è stato mai concesso. Le prove -ha proseguito Michele- non ci sono né su mia figlia né su mia moglie: l’unica prova che avevo era quella del compressore. Del compressore si sapeva fin dal mese di novembre quando io avevo detto di fare la richiesta di sequestro. Lo hanno preso ad aprile-maggio. Le prove, se c’erano, sono state tutte cancellate”.
“Sabrina stava piu’ nera di come e’ – ha rivelato poi Misseri -. Non ci siamo nemmeno guardati negli occhi”. ‘Zio’ Michele ha anche spiegato il senso di una intercettazione ambientale prodotta in una delle sedute precedenti dell’udienza dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero e dal procuratore aggiunto Pietro Argentino secondo i quali il 22 ottobre 2010, parlando in carcere con l’altra figlia Valentina, per la prima volta dopo il suo arresto, l’uomo avrebbe detto in dialetto: ”Che sta nascondendo la Sabrina… Perche’ non parla?”. E, invece il senso della frase, secondo Michele, sarebbe: ”Tutti dicono che io sto coprendo Sabrina. Questa e’ la verita”’. Sul resto della frase, e cioe’ su quel ‘perche’ non parla?’, Michele ha sottolineato che le frasi ”Bisogna pulirle prima di capirle”. Misseri ha poi aggiunto: ”Con mia moglie ho detto la verita’ 20 giorni dopo l’arresto quando e’ venuta a trovarmi in carcere, come l’ho detto anche a Valentina. Mia moglie mi ha detto ‘Se dici la verita’ ti perdono ma se non dici la verita’ allora restiamo separati. Io la verita’ l’ho detta. Sembra che (allora, ndr) mi ha perdonato ma adesso che sta in carcere non penso che mi perdoneranno perche’ per causa mia loro stanno dentro”.
Il legale di Cosima è ancora fiducioso sull’esito del processo anche se non nasconde un certo pessimismo. “Abbiamo una sensazione negativa che non ci fa stare tranquilli. Poi ci saranno i togati che probabilmente riequilibreranno il tutto e su quelli confidiamo” ha detto l’avvocato Franco De Jaco. “Il gup ha le mani legate e ovviamente non si assume la responsabilita’ di prosciogliere perche’ sono situazioni che vanno verificate nel processo attraverso un iter piu’ approfondito”.
Nel corso dell’udienza sono stati rinviati a giudizio anche quattro imputati minori: l’avvocato Vito Russo, la suocera e il cognato del fioraio, presunto testimone del sequestro, e un amico dello stesso fioraio, accusati di favoreggiamento. I loro nomi sono Cosima Prudenzano, Antonio Colazzo e Giuseppe Nidro.
Il giudice ha assolto i tre legali, accusati di reati minori, che avevano chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Si tratta degli avvocati Luca Mongelli, Emilia Velletri e Francesco De Cristofaro. I tre legali sono stati assolti perche’ il fatto non sussiste. Gianluca Mongelli era accusato di tentato favoreggiamento personale, Emilia Velletri di soppressione di atti veri e Francesco De Cristofaro di infedele patrocinio. L’accusa aveva chiesto un anno di reclusione per la Velletri e De Cristofaro, e sei mesi Mongelli.
Prosciolta anche Anna Scredo, cognata del fioraio Giovanni Buccolieri, presunto testimone oculare del sequestro di persona, accusata di favoreggiamento personale. Prosciolto per non luogo a procedere anche l’avvocato Vito Russo ma solo per due imputazioni su tre. Questi ultimi due avevano scelto il rito ordinario.
L’avvocato Vito Russo, ex legale di Sabrina e’ stato prosciolto dalle accuse di tentato favoreggiamento in corso con Mongelli e soppressione di atti veri in concorso con Velletri. E’ stato invece rinviato a giudizio per un episodio che comprende due ipotesi di reato e cioe’ intralcio alla giustizia e favoreggiamento.