• Home »
  • Politica »
  • E spunta un dossier anche su Maroni, l’ex ministro si difende: Fatto grave e ridicolo

E spunta un dossier anche su Maroni, l’ex ministro si difende: Fatto grave e ridicolo

Il dossier su Roberto Maroni, voluto dall’ex tesoriere Belsito e al centro di un’inchiesta di Panorama in edicola domani, “è un fatto molto grave, ma è ancor più grave se qualcuno sapeva, se c’erano persone consenzienti e se pagate con i soldi della Lega. Ecco, questo sarebbe ancor più grave” e “voglio accertare la verità”. E’ quanto afferma il ‘triumviro’ Roberto Maroni, intervenendo a una conferenza del gruppo della Lega a Montecitorio.
Maroni dice di aver visto il dossier, “ed è ridicolo – assicura – basato su cose inventate e inverosimili. E’ stato fatto per screditarmi ma basandosi su accuse – ribadisce – inventate e inverosimili. Comunque – conclude – il contenuto non mi importa, voglio capire cosa ci sia dietro”.
“Ai nostri militanti daremo le risorse che stiamo recuperando da questi investimenti un po’ azzardati, diciamo così, a partire dai lingotti d’oro recuperati ieri e che verranno liquidati. Così come tutto quello che potremo e riusciremo a recuperare”, ha poi precisato l’ex ministro dell’Interno.
Secondo l”inchiesta di ‘Panorama’ nella Lega Nord c’era chi da mesi stava preparando con scrupolo un velenoso dossier per tentare di screditare Roberto Maroni. Gli investigatori privati, assoldati dall’ex tesoriere Francesco Belsito, stavano seguendo la pista delle barche di Maroni. Nel dossier, probabilmente sequestrato dagli inquirenti delle procure che stanno indagando sull’ex amministratore del Carroccio, visure camerali e appunti scritti a mano. Il settimanale racconta quale fosse il cuore dell’indagine avviata a gennaio scorso. Gli investigatori privati stavano seguendo la pista delle barche dell’ex ministro dell’Interno. Per i detrattori di Maroni, infatti, queste proprietà potrebbero nascondere affari opachi.
Nella loro indagine gli 007 privati di Belsito si sono concentrati su tre natanti secondo loro riconducibili a Maroni: un catamarano e due motoscafi. Il primo sarebbe intestato a una società di un presunto prestanome. Uno dei motoscafi, invece, sarebbe stato recentemente trasferito a Portorose, in Slovenia. Per Maroni “non c’è nulla di segreto e meno che limpido”. L’ex ministro racconta, sulle pagine di Panorama, di non avere nessuna barca a Portorose, ma di aver tenuto per tre anni ormeggiata il suo natante a Portorosa, in Sicilia. ” Più che emuli di James Bond – ironizza l’ex ministro – questi signori sembrano Qui, Quo, Qua!”. Ma Umberto Bossi sapeva del dossier? “Gli ho detto che mi sentivo accerchiato e che stavo cercando di capire alcune cose su Maroni. Se mi ha scoraggiato? In realtà non mi ha detto niente”, racconta Belsito a Panorama.
“Pretendo di sapere se davvero qualcuno all’interno della Lega mi ha spiato. E, accertate le responsabilità, i colpevoli dovranno essere cacciati. A tuti i livelli”, aveva già scritto Maroni su Facebook. ”Sia chiaro non mi fermerò fino a quando gli eventuali colpevoli non saranno cacciati. Altrimenti me ne andrò via io: non resterò nemmeno un minuto in più se, una volta accertate le responsabilità, non se ne andranno tutti i colpevoli. A tutti i livelli. E pazienza – continua l’ex ministro dell’Interno – se dovessi scoprire altre amare verità, se cioè dovessi scoprire di essere stato tradito da un amico o da un presunto amico: non ci saranno sconti per nessuno” .
Sul fronte dell’inchiesta gli inquirenti milanesi hanno ricostruito che nel gennaio scorso Rosi Mauro e Piergiorgio Stiffoni hanno aperto due conti personali presso la Banca Popolare di Novara. Dopo di che i due dirigenti del Carroccio, attraverso società di intermediazione, hanno acquistato diamanti per 200 mila euro Stiffoni e per 100 mila euro Rosi Mauro. Agli atti dell’inchiesta milanese ci sono i certificati che attestano l’apertura dei conti, gli ordini di acquisto e di consegna dei preziosi. Ora l’obiettivo degli investigatori è quello di ricostruire la provvista con la quale Stiffoni e Mauro hanno effettuato gli acquisti in diamanti.
“Non ho mai sentito parlare di dossier, spiati o quant’altro”, dice ospite di ‘Matrix’ Rosi Mauro che sottolinea: “Io ero un esponente della Lega, non ero una dirigente e dunque non potevo prendere decisioni, né amministrative né tanto meno politiche. E c’è una bella differenza”. E quando il conduttore Alessio Vinci le mostra la copertina di ‘Panorama’, Mauro strabuzza gli occhi e dice di essere “sorpresa”. Quanto ai diamanti, la vice presidente del Senato dice: “Con i miei risparmi ho comprato tante cose. Tutto, anche le case. Io quel che ho me lo sono guadagnato”. Quanto alle carte che la inchioderebbero sull’acquisto di preziosi con i soldi del partito, “non ho mai firmato documenti di acquisto di diamanti. I miei 730 sono puliti, i conti correnti pubblici e li possono vedere tutti. Io, dall’87 ad oggi, ho messo tanti soldi nel movimento e nel sindacato”.