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Monte dei Paschi di Siena, 400 filiali in chiusura e tagli al personale per oltre 4000 unità: è il nuovo piano industriale

Cessione di Biverbanca, chiusura di 400 filiali e tagli al personale per 4.600 unità. Sono i punti cardine del piano industriale 2012-15 del Monte dei Paschi di Siena, che prevede un target di utile netto consolidato di circa 630 mln di euro nel 2015.
Il piano prevede la “completa razionalizzazione dell’assetto del gruppo, con l’incorporazione delle controllate e la chiusura di 400 filiali”. Mps ha quindi accettato l’offerta vincolante della Cassa di Risparmio di Asti per il 60,42% di Biverbanca: l’acquisto della partecipazione verra’ perfezionato a un prezzo di 203 mln di euro.
Il personale si ridurra’ di qui al 2015 di 4.600 unita’, per effetto delle cessioni di asset, della razionalizzazione del gruppo, dell’esternalizzazione (outsourcing) delle attivita’ di back office e dei processi di esodo per coloro che hanno maturato il diritto alla pensione. Le azioni “saranno realizzate attraverso un percorso socialmente sostenibile, teso ad evitare importanti ricadute sui livelli occupazionali”. Sono previsti tra l’altro la riduzione dell’organico di 100 dirigenti, il 20% del totale e un taglio one-off del 5% della retribuzione per 12 mesi. Il management “sara’ fortemente impegnato a diffondere una cultura meritocratica del lavoro, per assicurare il massimo engagement (impegno, ndr) di tutti i dipendenti”.
Allo scopo, sottolinea la banca, “e’ stata delineata una politica attiva di gestione delle risorse umane e verra’ introdotto un nuovo modello di organizzazione del lavoro (denominato Lpo – Lavoro Per Obiettivi) che preveda obiettivi quali-quantitativi e comportamentali diffusi a tutto il personale, accompagnato da sistema premiante trasparente e motivante”.
Per il presidente del Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo, il piano industriale costituisce un elemento di ”profondo rinnovamento” nella banca. ”Il piano – ha sottolineato Profumo – ha delle caratteristiche abbastanza innovative rispetto a quanto fatto nel passato da Mps e ha caratteristiche di fattibilita’ e credibilita’, per un relativo pessimismo nelle condizioni di scenario”.
Critiche arrivano invece dal fronte sindacale. Secondo le Rsu infatti, il piano e’ ”basato esclusivamente su tagli occupazionali e del salario” e ”non ha nessuna possibilita’ di rilanciare la Banca, ma anzi decreta il ridimensionamento della strategia del Gruppo”.