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Giannino si dimette da presidente di Fare ma resta candidato premier: Chi sbaglia paga

Giannino si dimette da presidente di Fare ma resta candidato premier: Chi sbaglia paga

Riunione fiume per la direzione di ‘Fare per fermare il declino‘, chiamata a decidere sulle dimissioni del suo leader Oscar Giannino, dopo il caso dei titoli accademici mai conseguiti. L’incontro, in un albergo nel cuore della Capitale a pochi chilometri dalla stazione Termini, va avanti ormai da quasi quattro ore, mentre fuori cameramen e cronisti attendono il ‘verdetto’ sul futuro di Giannino.
Stamani è stato lui stesso ad aprire la direzione più volte interrotto, a quanto si apprende dai membri del board, alcuni collegati telefonicamente perché all’estero. Sono in tutto sedici i componenti della direzione, per lo più coordinatori regionali scelti nelle ultime settimane dallo stesso Giannino, che dovranno decidere se accettare o dire no alle dimissioni del leader di ‘Fare per fermare il declino’ che è a tutt’oggi candidato alla premiership. Tra i membri dell’organismo non figura dell’economista Luigi Zingales, uno dei fondatori del movimento che ha fatto scoppiare il caso denunciando il master mai conseguito dal giornalista politico all’ateneo di Chicago.